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E alla fine auto elettrica sarà. Ma adesso?

L'itinerario europeo più adatto per l’auto elettrica risulta essere in Italia: secondo il conteggio effettuato dal sito inglese comparethemarket.com, è l’itinerario Roma-Salerno, un percorso di 270 chilometri, che conta ben 59 colonnine per la ricarica.

Il PUMS (Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile) del Comune di Bologna prospetta che nel 2030 il capoluogo emiliano sarà una città con mobilità 100% elettrica.

Il documento di Strategia Energetica Nazionale (SEN), redatto dal MiSE (Ministero dello Sviluppo Economico), prevede 5 milioni di auto elettriche in circolazione nel parco auto nazionale del 2030.

E queste sono solo tre delle cifre che infondono fiducia sulle prospettive dell’auto elettrica in Italia.
In realtà, come vedremo, c’è ancora tanto da lavorare!

Progetto di Data Journalism - Università di Pisa

Mobilità: il futuro è elettrico, il presente ancora no

I dati ci aiutano a capire un fenomeno già in atto, la cui evoluzione avrà un forte impatto sul nostro paese, e più in generale, sull’intero pianeta. L’auto elettrica, in Italia più che in altri paesi, è ancora in fasce, ma la sensazione, generalmente diffusa da alcuni anni, che i motori a combustione interna lasceranno prima o poi il passo agli azionamenti elettrici si sta rapidamente trasformando in certezza. L’energia elettrica sostituirà la benzina e il gasolio e il pieno si farà alla stazione di ricarica elettrica, anziché alla stazione di servizio per l’erogazione di carburante.

Anche un grande guru del mercato automobilistico, quale era Sergio Marchionne, aveva rivisto le proprie convinzioni sull’auto elettrica. Dopo averla definita “una minaccia all’esistenza del pianeta”, l’amministratore delegato di FCA, ci aveva ripensato, tanto che aveva inserito l’auto elettrica nel suo ultimo piano industriale per il Gruppo Fiat-Chrysler.
Ma, se il futuro della mobilità sembra chiaramente orientato, un successo esplicito dell’elettrico deve ancora arrivare. E allora è necessario chiedersi: cosa manca per un decollo definitivo dell’auto elettrica?

In realtà tutti i soggetti impegnati nel settore devono ancora risolvere alcuni grossi problemi: prezzi delle auto troppo alti, infrastrutture per la ricarica insufficienti, almeno in Italia, scarsa autonomia delle batterie e problemi per il loro smaltimento, tempi lunghi per la ricarica.

Tutti fattori che sembrano al momento non essere controbilanciati a sufficienza dai vantaggi garantiti: accesso alle ZTL senza restrizioni, niente emissioni dannose per l’ambiente, minori costi nella gestione del veicolo.

Auto elettriche per tutti? Sì, ma…

Autonomia di percorrenza, tempi di ricarica, distribuzione delle stazioni di ricarica: per sondare la percezione rispetto a questi fattori, abbiamo intervistato tre “addetti ai lavori”, coinvolti, a vario titolo, nello sviluppo della mobilità sostenibile. Allo stesso scopo abbiamo distribuito un questionario di valutazione, ideato dal nostro gruppo, che ha ottenuto un interessante riscontro.
Dalle interviste sono emersi pareri sostanzialmente concordi in relazione a tutte le problematiche, soprattutto è condivisa la convinzione che l’installazione di punti di ricarica sempre più numerosi, funzionali e sparsi capillarmente sul territorio sia fattore indispensabile per dare un’accelerazione concreta alla mobilità elettrica.

Il Dott. Harald Reiterer, responsabile del settore Green Mobility della Provincia di Bolzano, afferma al riguardo che “ci vogliono soprattutto stazioni di ricarica ultra-fast (superiore ai 50 kW) lungo le strade principali e stazioni di ricarica presso i punti di interesse (p.e. centri commerciali) e nei parcheggi interrati. Sulla stessa lunghezza d’onda appaiono anche l’Ing. Carlo Michelacci, Responsabile del Settore Mobilità sostenibile e Infrastrutture del Comune di Bologna, e Andrea Verlicchi, ideatore e gestore dell’applicazione “colonnineelettriche.it”. Fa presente il dirigente bolognese che “[a Bologna] la dotazione di colonnine elettriche, ipotizzando la realizzazione di quelle in previsione per il 2019, è in linea con la domanda attuale ma completamente insufficienti per quella che potrebbe/dovrebbe essere la domanda futura”.

Dello stesso parere sono i possessori di auto elettriche che hanno risposto al nostro questionario. Su 26 persone che dichiarano di guidare un’auto elettrica, 21 ritengono insufficiente il numero di colonnine esistenti sul territorio nazionale e solo 5 (pari a meno del 20% del campione) lo considerano adeguato.

Le colonnine di ricarica elettrica presenti sul territorio nazionale sono poco più di 4000 in totale, con un evidente divario tra regione e regione.

Allo stesso tempo le colonnine più diffuse hanno una potenza inferiore a 22 kw, e richiedono pertanto tempi decisamente lunghi per una ricarica completa, mentre sono ancora in numero limitato i punti “fast” (oltre 22 Kw), e quelli “ultra fast” (oltre 50 Kw fino a 350 Kw) sono addirittura poche unità.

In realtà ci sono i primi segnali che su questo aspetto si sta cercando di recuperare il tempo perduto, dato che Enel ha messo a punto un “Piano Mobilità Elettrica”, che prevede un investimento di 300 milioni di euro per l’installazione di oltre 14000 colonnine entro il 2022. Inoltre nel 2018 è stato approvato, con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, un accordo di programma "per la realizzazione della rete infrastrutturale per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica” (Pubblicato in: GU Serie Generale n.141 del 20-06-2018).

Caratteristiche tecniche delle auto elettriche attulmente presenti sul mercato
Produttore Modello Batteria Autonomia Bagagliaio Motore Accelerazione Velocità Massima Prezzo
Nissan Leaf (Business) 40 kWh 270 Km 435 l 110 kW 7.9 s 145 Km/h € 37.700,00
Nissan Leaf (E+ Tekna) 62 kWh 385 Km 420 l 160 kW 7.3 s 157 Km/h € 47.950,00
Nissan e-NV 200 Evalia (7 posti) 40 kWh 200 Km 870 l 80 kW 14 s 165 Km/h € 45.521,00
Tesla Model S (Dual motor Standard Range) 100 kWh 520 Km 804 l 326 kW 4.2 s 250 Km/h € 80.200,00
Tesla Model 3 (Standard Plus) 75 kWh 415 Km 425 l 199 kW 5.6 s 225 Km/h € 48.500,00
Tesla Model X 100 kWh 375 Km 1650 l 158 kW 5 s 150 Km/h € 85.700,00
Renault Zoe Life R90 41 kWh 317 Km 338 l 68 kW 13.2 s 135 Km/h € 34.100,00
Renault Zoe Life R110 41 kWh 300 Km 338 l 80 kW 11.4 s 135 Km/h € 36.000,00
Renault Kangoo Z.E. 33 kWh 170 Km 660 l 44 kW 13.8 s 130 Km/h € 29.900,00
Renault Twizy Life 6,1 kWh 100 Km 31 l 4 kW 6.1 s 45 Km/h € 12.000,00
Citroën C-zero 14,5 kWh 150 Km 166 l 49 kW 15.9 s 130 Km/h € 30.700,00
Citroën E-Mehari 30 kWh 195 Km 200 l 50 kW 14.6 s 110 Km/h € 26.040,00
Peugeot iOn 14,5 kWh 150 Km 166 l 49 kW 15.9 s 130 Km/h € 27.150,00
Smart Fortwo electric drive 14,5 kWh 145 Km 260 l 60 kW 11.5 s 130 Km/h € 24.987,00
BMW i3 42,2 kWh 260 Km 260 l 125 kW 7.2 s 150 Km/h € 40.100,00
Volkswagen E-Up 18,7 kWh 160 Km 250 l 60 kW 12.4 s 130 Km/h € 27.000,00
Volkswagen E-Golf 35,8 kWh 300 Km 341 l 100 kW 9.6 s 150 Km/h € 40.750,00
Hyundai IONIQ electric 28 kWh 280 Km 350 l 88 kW 10.2 s 160 Km/h € 37.000,00

A quanto detto sopra si abbina il fatto che l’autonomia media della maggior parte delle auto elettriche circolanti in Italia si attesta sui 150-300 km. Su questo punto Reiterer fa presente che “ci vuole una gamma più vasta di modelli di macchine elettriche da parte dei produttori con prezzi più bassi e maggiore autonomia”. Verlicchi da parte sua sostiene: “Più che altro sono i tempi di ricarica che penalizzano. Per fare un viaggio lungo devi fermarti a fare rifornimento e ci vuole troppo tempo”.
Tra l’altro bisogna tenere presente che esiste una sostanziale differenza tra autonomia dichiarata dal costruttore (realizzata in condizioni ottimali) e autonomia reale (realizzata su strada e condizionata da variabili quali temperatura dell’ambiente, stato della batteria, stile di guida del conducente, tipo di percorso), che di solito è sensibilmente inferiore. Interessanti al riguardo sono i risultati del test su strada effettuato dai giornalisti del magazine online “motor1.com”.

Per una corretta valutazione della situazione, va anche considerato che è possibile installare una presa “domestica”, di fatto un punto di ricarica privato, per la quale i prezzi sono variabili (a seconda del tipo di prodotto (attualmente l’investimento necessario si attesta tra i 400 e i 6000 euro). Dalle risposte al nostro questionario è emerso che, tra le 26 persone che hanno già l’auto elettrica, ben 16 (pari a circa il 62% del campione) possiedono l’impianto di ricarica privato.

Più informazione e un’efficace applicazione possono aiutare

Dalla nostra indagine è emerso un ulteriore elemento di criticità, non meno importante di quelli fin qui evidenziati: la carenza di informazioni che aiutino a orientare la scelta di un veicolo elettrico e a comprendere correttamente gli aspetti positivi della mobilità eco-sostenibile in generale.
Carente appare soprattutto la comunicazione a livello istituzionale, che, come è emerso dal questionario e dalle interviste, interessa chi possiede un veicolo elettrico, o sta valutando se acquistarlo, ma anche chi è impegnato a vario titolo nello sviluppo della mobilità sostenibile. La maggior parte delle persone interpellate è convinta che, grazie alla maggiore disponibilità di dati costantemente aggiornati sulle novità del settore, sulle politiche ambientali e sulla geo-localizzazione delle infrastrutture, si potrebbe quasi certamente accelerare lo sviluppo della mobilità elettrica a livello nazionale. Una convinzione che noi condividiamo.

Sorprende soprattutto che ancora non siano disponibili open data istituzionali a livello nazionale relativi alle stazioni di ricarica elettrica presenti in Italia.
Esistono alcuni dataset, con una copertura comunale (Bologna, Milano e pochi altri) o provinciale (Monza e Brianza e Bolzano), ma niente a livello di Amministrazione centrale. D’altra parte anche i funzionari pubblici intervistati hanno auspicato uno sviluppo a breve dei dati open a livello nazionale, facendo tra l’altro presente che le loro amministrazioni già lo fanno.

L’informazione relativa alla localizzazione e alle caratteristiche delle stazioni di ricarica rappresenta di fatto un aspetto fondamentale per l'utente, che, al fine di limitare l'ansia, ma anche il rischio concreto, di rimanere a "corto" di energia, ha bisogno di sapere dove sono localizzate le stazioni di ricarica lungo il suo tragitto, in modo da raggiungere all’occorrenza la più vicina compatibile con il suo autoveicolo.

Nel frattempo, come aiutare un possessore di auto elettrica a pianificare il suo viaggio e le ricariche necessarie?

A livello nazionale esistono varie applicazioni indipendenti che permettono di localizzare le stazioni di ricarica, fornendo anche informazioni più o meno dettagliate sulla tipologia delle colonnine.

Per fornire un efficace contributo alla soluzione del quesito, anche il nostro team ha realizzato un’applicazione idonea allo scopo, caratterizzata da un’impostazione diversa rispetto a quelle esistenti (la ricerca è basata su un itinerario anziché su un’area territoriale) e allo stesso tempo semplice da usare e da interpretare.
Clicca per scoprire l’app!

I numeri del presente per vincere la sfida futura

Il presupposto certo, espresso dai dati presi in esame per questo studio, è che il settore della mobilità elettrica incide ancora molto poco sul totale del mercato auto nel nostro Paese, anche se l’andamento delle immatricolazioni di auto elettriche nel biennio 2017-2018 ha comunque visto una ripresa delle vendite.

L’ipotesi conclusiva, basata sui dati programmatici elaborati da aziende e istituzioni impegnate nel settore, esprime anch’essa una certezza: la mobilità elettrica è destinata a decollare entro i prossimi 10 anni.
Con il procedere del lavoro e gli strumenti a disposizione, ci siamo resi conto che l’argomento è dibattuto, ma non sempre nei modi adeguati e approfonditi, necessari per essere correttamente compreso da tutti. La carenza comunicazioni, informazioni e analisi corrette può sorprendere, ma ad oggi è ancora una realtà.
Soprattutto il tema “eco-sostenibilità e salvaguardia dell’ambiente”, se riferito all’auto elettrica, genera tuttora un dibattito dai toni forti.

Inoltre sembra si tenga ancora poco nella dovuta considerazione il fatto che l’obiettivo da raggiungere richiede una sinergia tra competenze industriali, investimenti pubblici e privati, strategie gestionali, incentivi e sgravi fiscali.

Saranno tutti questi fattori i paladini di una sfida che alla fine sarà quasi inevitabilmente vinta, ma che va affrontata con gli strumenti adeguati e che per il momento è tutta da combattere.

7808

Autovetture elettriche immatricolate in Italia (al 31/10/2017)

21

Dataset analizzati (Parchi circolanti regionali) e utilizzo di dati da Web scraping

4033

Colonnine elettriche presenti in Italia

3

Interviste effettuate