DESCRIZIONE
Il lupo grigio appenninico è grande quanto un pastore tedesco, con una lunghezza del corpo media di 109–148 cm, e un'altezza al garrese (dorso) media di 49–73 cm. Gli esemplari segnalati nelle Alpi italiane pesano dai 28 ai 34 kg.
Il cranio del lupo grigio appenninico si distingue da quello del lupo grigio europeo per le forme più rotondeggianti e la dentizione meno robusta.
Il manto invernale è grigiastro, con peli scuri sul dorso. Durante l'estate il manto, marrone rossastro, è meno folto. Gli esemplari neri, segnalati negli Appennini nord-centrali, sembrano aver ereditato l'allele Kb responsabile del melanismo da incrociamenti con cani.
COMPORTAMENTO
Il Canis lupus italicus è presente nelle zone montane forestate e lontane dai centri abitati. La maggior parte delle popolazioni dimostra abitutini notturne, probabilmente in risposta alle attività antropiche. I branchi in Italia tendono ad essere più ridotti di quelli che si segnalano nel Nord America, con gruppi familiari composti dai 2 ai 7 esemplari nella Toscana centro-meridionale e nell'Appennino abruzzese, e dai 2 ai 5 nell'Appennino settentrionale.
Si nutre prevalentemente di ungulati di taglia grossa, come caprioli, cinghiali (Appennino), cervi e camosci (Alpi). Gli ungulati domestici costituiscono una componente solo modesta nella dieta del lupo appenninico, con il maggior numero di casi rilevati in luoghi dove la difesa del bestiame è scarsa.
ANTROPOFAGIA
In Europa, segnalazioni di casi di antropofagia da parte del lupo erano frequenti in passato, ma spesso provenivano da fonti non attendibili, generalmente frutto di pregiudizi negativi nei confronti del lupo.
In Italia, dove le segnalazioni di casi di attacchi rivolti a persone da parte di lupi e di cani sono state spesso confuse tra loro, gli ultimi casi accertati di antropofagia si sono verificati intorno al 1825. L’antropofagia è, in ogni caso, considerata un comportamento raro del lupo, che può verificarsi occasionalmente solo in condizioni ambientali particolarmente degradate, caratterizzate, per esempio, da una cronica carenza di prede, una popolazione rurale in forte espansione e, più spesso, la presenza nel branco di individui affetti da rabbia silvestre. D’altra parte, tali eventi si possono verificare soltanto occasionalmente ed è altamente improbabile che il lupo possa includere l'uomo fra le sue prede abituali.
L’antropofagia, perciò, viene ritenuta un fenomeno inusuale nell’attuale contesto ecologico europeo.