L'Italia, da sempre paese di pochi lettori.
"L'Italia è sempre stata un Paese di pochi lettori, ai libri preferiscono quotidiani e periodici - spiega Polillo - Quasi il 60% degli italiani non legge neanche un libro all'anno, che significa che davanti a noi abbiamo una platea sterminata di persone da convincere sul fatto che leggere non è una cosa faticosa come i più ritengono, ma è importante, divertente e utile e da coltivare con passione". Istat, un po' di dati Nel 2014, oltre 23 milioni 750 mila persone di 6 anni e più dichiarano di aver letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l'intervista, per motivi non strettamente scolastici o professionali. Rispetto al 2013, la quota di lettori è dunque scesa dal 43% al 41,4%. Lo rivela l'Istat.


La popolazione femminile mostra una maggiore propensione alla lettura già a partire dai 6 anni di età: complessivamente il 48% delle femmine e solo il 34,5% dei maschi hanno letto almeno un libro nel corso dell'anno.


La quota di lettori è superiore al 50% della popolazione solo tra gli 11 ed i 19 anni mentre la fascia di età in cui si legge di più è quella tra gli 11 e i 14 anni (53,5%). La propensione alla lettura è fortemente condizionata dall'ambiente familiare: leggono libri il 66,9% dei ragazzi tra i 6 e i 14 anni con entrambi i genitori lettori, contro il 32,7% di quelli con genitori che non leggono libri.



Nel Mezzogiorno si legge meno

Nel Mezzogiorno la lettura continua ad essere molto meno diffusa rispetto al resto del Paese: meno di una persona su tre nel Sud e nelle Isole ha letto almeno un libro (la quota di lettori è rispettivamente il 29,4% e il 31,1% della popolazione).


Si legge di più nei comuni centro dell'area metropolitana: la quota di lettori è al 50,8%, ma scende al 37,2% in quelli con meno di 2mila abitanti. Quasi una famiglia su dieci (9,8%) non ha alcun libro in casa; il 63,5% ne ha al massimo 100.



I "lettori forti", cioè le persone che leggono in media almeno un libro al mese, sono il 14,3% dei lettori, una categoria sostanzialmente stabile nel tempo.



Ma quali sono le cause di tanto disinteresse per la lettura?

Secondo un editore su due, questo scarso interesse alla lettura è causata dalla mancanza di una buona educazione alla lettura.



Sarebbe importante, quindi, ricevere una buona educazione per invogliare la popolazione italiana alla lettura. Non tutti ne sono a conoscenza ma leggere fa davvero bene e lo testimonia uno studio condotto dallo psicologo italiano Emanuele Castano. Secondo la ricerca effettuata a New York, alla New School for Social Research, leggere aumenta l’empatia, la capacità a relazionarsi con gli altri e a curare i disturbi dell’umore e dell’ansia.



bambina che legge

Quindi, con i risultati di quest’ultima ricerca, si dovrebbe essere più propensi alla buona lettura e soprattutto coinvolgere i propri figli a leggere per permettergli di aprirsi la mente, alla conoscenza di nuovi mondi ed emozioni!