La violenza contro le persone LGBT è rappresentata da azioni lesive dell'integrità psicofisica della persona, in ragione della sua transessualità o del suo orientamento sessuale. Tali azioni provengono, indifferentemente, da singoli individui, anche in concorso tra loro o da gruppi organizzati. La violenza può palesarsi in differenti modi: attraverso condotte violente o vessatorie o per mezzo di giudizi morali negativi o di censura.
Essa colpisce chi trasgredisce regole "eteronormative" e contravviene a protocolli basati su uno specifico ruolo di genere.
In alcuni ordinamenti giuridici, l'omosessualità è criminalizzata e pertanto, le istituzioni di tali Paesi sono abilitate a perpetrare violenza nei confronti delle persone bisessuali, omosessuali e transessuali. Anche le persone che sono erroneamente considerate LGBT possono esserne colpite.
La violenza contro le persone LGBT rientra tra i crimini d'odio, ossia quei crimini che colpiscono la vittima a causa della sua omosessualità, reale o presunta.
Il seguente grafico mostra gli stati Europei in cui si sono verificati degli attacchi di violenza nei confronti di persone facenti parte della comunità LGBT:
Il seguente grafico a torta rappresenta attacchi violenti di tipo Premeditato, attacchi in cui gli autori hanno perseguitato attivamente una persona o un gruppo LGBT:
Il grafico rappresenta gli stati in cui sono avvenuti attacchi violenti di tipo Spontaneo, attacchi innescati da scontri casuali tra autore e vittima associati a qualche gruppo LGBT:
Quello che emerge dai due grafici precedenti è che gli attacchi avvengono molto più spesso con una determinata organizzazione piuttosto che da scontri casuali.
Il seguente grafico rappresenta i tipi di armi che sono state utilizzate durante gli attacchi violenti nei confronti di persone della comunità LGBT: