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Cos’è un terremoto?

È un evento violento e distruttivo che si genera con lo spostamento di massa rocciosa nel sottosuolo, che a sua volta genera vibrazioni della crosta terrestre. Di solito l’origine del terremoto è distribuita in una zona interna della crosta terrestre, e può anche raggiungere un’estensione considerevole (si parla di migliaia di chilometri). È però possibile definire con precisione il singolo punto da cui le onde sismiche si originano: l’ipocentro, luogo in cui inizia il movimento della massa rocciosa.
La maggior parte dei terremoti che si scatenano sulla Terra non sono percepiti dalla popolazione, ma quella minima parte che colpisce centri abitati o zone di interesse ha spesso conseguenze dannose, se non catastrofiche nei paesi più poveri o privi di un’adeguata protezione in tal senso. Il punto in cui si presentano i danni maggiori è l’epicentro, la proiezione verticale dell’ipocentro.
Maggiore è la magnitudo di un terremoto, più grande sarà la probabilità che questo venga seguito da altri eventi di secondaria importanza, ma non necessariamente meno pericolosi. È importante considerare che alcuni eventi sismici possono manifestarsi come i cosiddetti sciami sismici, ovvero una serie di più terremoti circoscritti in un’area ben precisa e ripetuti sistematicamente nel tempo, o come sequenze sismiche, più terremoti non circoscritti in una particolare zona, come nel caso degli eventi sismici avvenuti nel giugno dell’anno 2013 in Garfagnana e Lunigiana.
immagine di un terremoto

La Garfagnana trema

Nel mese di giugno 2013 i fenomeni sismici, in Italia, erano quasi all’ordine del giorno.
In questo periodo la Rete Sismica Nazionale ha registrato circa 2659 terremoti, e la maggior parte di questi ultimi è stata influenzata dalla serie di scosse avvenute nella Garfagnana e nella Lunigiana, le cui conseguenze si sono avvertite in buona parte dell’Italia centro-settentrionale.
Nella mappa seguente sono segnalate le zone in cui si sono verificate scosse di terremoto con magnitudo di almeno 3,5 nel periodo di tempo in questione, nelle province di Lucca e di Massa Carrara. Ognuna di queste zone è identificata da un segnalino. Premendolo saranno disponibili alcune informazioni aggiuntive, quali la magnitudo esatta, la profondità, l'ubicazione del terremoto e il giorno in cui si è verificato.

Cosa dice la mappa?

È facile notare come il numero dei terremoti identificabili come gravi è discretamente alto, considerata anche la dimensione di fatto non molto ampia di questa terra. Tra questi, quelli più forti sono rispettivamente avvenuti il 21 giugno 2013, con una magnitudo di ben 5,1 gradi sulla scala Richter, e una profondità di 5,1 km, e il 30 giugno 2013, con una magnitudo di 4,5 gradi e una profondità di 9,8 km. È impressionante come il numero effettivo dei terremoti vada drasticamente ad aumentare nel momento in cui non vengano considerati solo i più forti. Il numero supera la soglia dei 1000 eventi sismici nella sola Toscana.
Ovviamente, questa serie sismica non ha influenzato solo i terremoti in area italiana.