Il primo dato interessante che emerge dai grafici relativi alle biomasse è che, nel corso dei due decenni,
a prevalere non sono i "grandi Stati" come ci aspetteremmo, bensì molti Paesi in via di sviluppo, soprattutto africani.
Nel 1990 primeggiano i Paesi Bassi, insidiati, però, dal piccolo Stato del Brunei. Per gli Stati Uniti soltanto un terzo
posto che però perderanno nel corso degli anni. L'Italia invece si attesta su posizioni basse con una produzione di 28000
TeraJoules.
Dieci anni dopo si assiste ad un'ulteriore impennata dei Paesi in via di sviluppo e ad un rallentamento delle grandi potenze,
di cui soltanto gli Stati Uniti mantengono il primato attestandosi su una produzione stabile che non raggiunge i 400.000
TeraJoules. Tra le grandi potenze fanno notizia soprattutto i Paesi Bassi, che rallentano molto sensibilmente la produzione
e l'Italia che, tra la fine degli anni '90 e l'inizio del nuovo decennio ha una produzione minima, tendente allo 0.
Sul finire del secondo decennio l'unico Stato la cui produzione resta sensibilmente alta è il Brunei. Per il resto si assiste
ad una crescita di alcuni Stati europei come Germania, Ungheria e Lussemburgo e dei Paesi del Sud-Est asiatico come Filippine,
Thailandia e Cambogia.
Energia eolica
All'inizio degli anni '90 il grafico ha ben poco da dire. A differenza delle "sorprese" verificatesi per le biomasse, nel
campo dell'energia eolica i Paesi in via di sviluppo non hanno voce in capitolo, ma, in questi primi anni, rimangono silenti
anche tante "big". A fare notizia sono soltanto uno schiacciante primato mondiale degli Stati Uniti e quello europeo di
Danimarca e Regno Unito, per il resto gli Stati, fatta eccezione per la Germania, non superano i 100 milioni di KW.
La Germania, però, ha avuto una crescita notevole, tant'è che, già a metà degli anni '90, è seconda solo agli Stati Uniti.
Insieme alla Germania si registra anche la crescita dell'India.
Sul finire del decennio il progresso della Germania è inarrestabile, tanto da superare gli Stati Uniti. L'altro Stato che cresce
sensibilmente è la Spagna che si avvicina alla produzione degli Stati Uniti. Resta ad un buon livello la Danimarca, mentre si inizia
ad intravedere l'Italia.
Dal 2008 colpisce un nuovo grande sorpasso degli Stati Uniti sulla Germania che mostra una fase di assestamento mantendendosi su livelli
di produzione simili a quelli della Spagna. L'unico altro Stato degno di nota è la Cina che, negli ultimi due anni del decennio,
supera la Germania portandosi al secondo posto.
Energia geotermica
Il dominio assoluto degli Stati Uniti è il dato che prevale anche per l'energia geotermica. Seguono, anche se ad una lunghissima
distanza, il Messico ed una confortante Italia. Emergono anche il Giappone, la Nuova Zelanda e l'Indonesia.
Sul finire del decennio la classifica rimane inalterata. Dobbiamo aspettare il 2001 registrare un cambiamento: l'Indonesia
ha un'ulteriore impennata che le permette di superare anche Messico e Italia.
Negli ultimi anni del secondo decennio la situazione rimane pressoché la stessa di inizio decade, l'unico altro Stato degno di nota,
oltre ai già noti primi in classifica, è l'Islanda.
Energia idroelettrica
Il primo dato importante riguardante l'energia idroelettrica è la vastissima classe di Stati che supera il
milione di KW. Altra importante osservazione è che non sono solo gli Stati Uniti produrre grandi quantità di energia, ma ci sono almeno
sei o sette Stati che superano i 100 milioni di KW, ovvero il Brasile, il Canada, la Russia, la Norvegia e la Cina.
Negli ultimi anni '90 si aggiunge tra i grandi produttori anche il Giappone. Per il resto la situazione cambia poco.
Verso la metà del secondo decennio gli Stati Uniti accusano un leggero calo rispetto alla costanza di Canada, Cina e Brasile.
Altro Stato degno di nota è l'India.
Sul finire del secondo decennio, l'unico vero primatista rimane la Cina, battuta d'arresto anche per Brasile e Canada, oltre a qualla già
citata degli Stati Uniti.
Per quanto riguarda l'Italia, il dato relativo alla produzione di energia idroelettrica è abbastanza costante intorno ai 50 milioni di KW,
con un piccolo aumento negli ultimi anni.
Energia da onde e maree
Il dato registrato per questo tipo di energia è molto curioso in quanto, per tutti i 21 anni, figurano nel grafico soltanto
Canada e Francia. Da questo punto di vista, il database è sicuramente poco attinente alla realtà mondiale, ma avvalora comunque la tesi
dello scarso ricorso a questo tipo di energia.
L'analisi relativa ai dati disponibili è molto semplice: nel corso dei due decenni la situazione relativa ai due Stati è abbastanza piatta:
il Canada si mantiene sui 30 milioni di KW e la Francia sui 570 milioni.
Energia solare
Per quanto riguarda l'energia solare, il dato di partenza è molto simile a quello dell'energia eolica: strapotere degli Stati Uniti,
predominio europeo per la Danimarca e poche altre grandi potenze che però non raggiungono i 10 milioni di KW.
A metà anni '90 superano i 10 milioni di KW, oltre ai noti Stati Uniti e Danimarca, il Giappone, la Costa Rica e, in Europa, la Spagna,
l'Italia e il Belgio.
Procedendo verso il nuovo millennio registra un'ulteriore crescita soltanto il Giappone, anche se dal 2000 un altro dato importante è
quello relativo allo stato del Laos che si classifica come terzo. Sale inoltre la produzione della Germania.
Col procedere verso la metà del nuovo decennio la produzione del Giappone e della Germania giunge a superare quella degli Stati uniti,
ma i più grandi e notevoli cambiamenti si registrano sul finire del decennio:
nel 2008 domina la Germania e, prima degli Stati Uniti e del Giappone c'è la Spagna;
nel 2009 Germania e Spagna hanno un notevole distacco rispetto a Stati Uniti e Giappone e ovviamente agli altri Stati;
nel 2010 un'impennata pazzesca della Cina stacca di gran lunga i primi delle classifiche precedenti.