Alberi Monumentali

della Sardegna

Storia

L'ulivo millenario, a Luras
(Olea europea L. var. sylvestris (Miller))

COSA SONO GLI ALBERI MONUMENTALI?

Un albero monumentale è una pianta di particolare valore paesaggistico e naturalistico che, grazie alle sue caratteristiche, entra ufficialmente nel repertorio storico e culturale di un paese.
I requisiti che rendono “monumentale” un albero, secondo i criteri del decreto interministeriale, sono: dimensioni, longevità, storicità, rarità e funzione sociale.


IL PRIMATO DELLA SARDEGNA

La Sardegna è la regione con il maggior numero di alberi monumentali di grande interesse:
400 alberi, 65 specie, con netta maggioranza di querce, pini, ulivi e lecci. Gli alberi sono stati censiti dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale, in diversi casi con la collaborazione dell'agenzia Forestas.
"Il Corpo forestale ha svolto un lavoro importante che arricchisce il pregio del nostro patrimonio boschivo censendo alberi di alto valore biologico ed ecologico - afferma l'assessora regionale della Difesa dell'ambiente Donatella Spano, che aggiunge - al censimento abbiamo a disposizione un elenco verde della Sardegna e presto la cartellonistica verrà posizionata vicino agli alberi censiti per narrare gli aspetti botanici ma anche quelli culturali del territorio in cui sono inseriti".

Furono giovani, fragili steli, nati da un seme trasportato dal vento, cresciuti superando avversità ed arrichendo il proprio tronco di linfa raccolta dal terreno, dall’acqua, dall’atmosfera. Anziani detentori di saggezza e storia, epoche e calamità. Protettori e portatori di biodiversità, guardiani dell’equilibrio che da milioni di anni regola la biosfera.
Dal 10 gennaio 2013, la legge n.10 implementa la salvaguardia dei patriarchi verdi. Sono stati istituiti parchi regionali o aree prottete, così da fornire azioni di tutela nei confronti di veri e propri monumenti nazionali.

I grafici seguenti sono strutturati in riferimento al database degli alberi monumentali della Sardegna censiti nel 2014. La base di dati è composta da 112 alberi monumentali, distrubuiti sul territorio sardo in base al comune di riferimento.
Ai fini di un'analisi esaustiva dei grafici proposti, è importante motivare alcune scelte progettuali: i dati più interessanti relativi agli alberi monumentali sono la specie, dove sono situati e soprattutto le altezze e le circonferenze, dalle quali è possibile ricavare, seppur approssimatamente, l'età. L'età di un albero si può calcolare in due modi: contando gli anelli concentrici, visibili sezionando il tronco dell'albero, ma purtroppo questo metodo presuppone che l'albero sia stato abbattuto; oppure misurando la circonferenza con un metro da sarto e dividendo la cifra per 2.5, ma questo metodo permette di ricavare una stima molto indicativa, poiché i tempi di crescita possono cambiare da specie a specie.

Distribuzione

La mappa mostra la distribuzione degli alberi monumentali sul territorio della Sardegna a seconda della provincia. Le province sarde sono ordinate secondo la posizione geografica: dalla provincia situata più a nord (Olbia-Tempio) per finire a quella situata più a sud (Carbonia Iglesias).
Il territorio cagliaritano presenta la maggior concentrazione di alberi monumentali, ben 37; segue Nuoro (23 alberi), Oristano ed Ogliastra (ambedue 18 alberi), Sassari (10 alberi), Olbia-Tempio (7 alberi), Carbonia Iglesias (5 alberi) ed infine Medio Campidano con soli 4 alberi monumentali.
Analizzando nello specifico la provincia con il maggior numero di alberi monumentali presenti sul territorio, ovvero Cagliari, è opportuno indagare sui fattori o i motivi che hanno permesso il primato, in termini di distribuzione, della suddetta provincia. Esiste una particolare connessione tra l'elemento acqua, fonte di vita e longevità, e le piante: nel sottosuolo di Cagliari si nasconde una seconda città, fatta di sepolcri, caverne e passaggi segreti, ma soprattutto di fonti, laghi e vie d'acqua. L'argomento è estremamente affascinante, ma assai ampio da trattare e si rischierebbe di divagare troppo.
Dunque, sulla base di questo 'magico' legame tra acqua e flora, è possibile conferire proprio alla città sotterranea il merito di una così proficua crescita e distribuzione di alberi monumentali.

Altezze & Circonferenze

Il grafico presenta sull'asse delle ascisse i 112 alberi monumentali ordinati per circonferenza crescente; sull'asse delle ordinate, vi sono le relative circonferenze degli alberi espresse in centimetri. Il grafico a barre è l'ideale per evidenziare i dati relativi alle grandezze, risaltando l'albero con la circonferenza minore e quello con la circonferenza maggiore: il mirto presenta un tronco alla base di 58 cm di circonferenza; l'ulivo, invece, presenta un tronco alla base di ben 1090 cm di circonferenza. Nella fascia compresa tra i 250 ed i 600 cm circa di circonferenza è inserita la maggior parte degli alberi analizzati; ovviamente alle estremità del grafico vi è un minor numero di alberi, i quali presentano i valori minimi e massimi di circonferenza.
Una semplice analisi permette di trarre le seguenti conclusioni: gli alberi con circonferenza minima, compresa tra i 60 ed i 250 cm, sono circa una trentina; seguono ben 60 alberi circa con circonferenza compresa tra i 250 ed i 600 cm ca.; infine vi sono gli alberi della fascia massima, compresa tra i 600 ed i 1010 cm ca. di circonferenza, che sono un numero più esiguo, solo una decina. Dunque, è evidente l'importanza degli alberi che, con pazienza e fatica, sono giunti ad occupare l'ultima fascia: purtroppo i dati analizzati non forniscono informazioni sull'età di questi colossi della natura, ma è plausibile supporre che per possedere una circonferenza così importante, siano trascorsi parecchi anni (NdR Calcolo dell'età di un albero tramite la circonferenza). Infatti, l'unico dato certo sulla longevità riguarda il famigerato ulivo millenario, il quale occupa ovviamente l'ultimo posto nel grafico, detenendo il primato di albero con la maggior circonferenza in assoluto.

Allo stesso modo del grafico delle circonferenze, anche per le altezze il miglior modo di osservare i dati è tramite un grafico a barre. Sull'asse delle ascisse, il grafico presenta i 112 alberi monumentali ordinati per altezza crescente; sull'asse delle ordinate, vi sono le relative altezze degli alberi espresse in metri. Gli alberi con l'altezza minore sono il mirto, il sondro e l'agrifoglio, tutti rispettivamente alti 5 metri. L'albero con l'altezza maggiore invece, è l'eucalipto, alto ben 33 metri.
Ancora una volta, il grafico può essere suddiviso in tre fasce principali: la fascia compresa tra i 5 ed i 10 m ca. di altezza, presenta una ventina di alberi; segue la fascia più cospicua, che presenta circa 70 alberi, con altezza compresa tra i 10 ed i 20 m ca.; infine, nell'ultima fascia, vi sono una ventina d'alberi compresi tra i 20 ed i 30 m ca. di altezza. Dunque, mediante questa analisi, è possibile evidenziare come, a differenza del grafico sulle circonferenze, il grafico delle altezze presenti un maggior numero di alberi nella fascia massima: nonostante le intemperie alle quali sono stati sottoposti questi alberi nel corso degli anni, essi sono riusciti a crescere alti e forti. Ovviamente, è giusto precisare che non tutti gli alberi crescono allo stesso modo; molti fattori influiscono sulla crescità di un albero. Un esempio concreto, osservando i grafici, può essere la comparazione tra l'ulivo millenario e l'eucalipto di 33 m: due specie diverse che presentano due primati importanti. L'ulivo è per definizione un albero che cresce in larghezza più che in altezza, dunque è molto difficile (se non improbabile) che possa arrivare a possedere un'altezza oltre i 30 metri. Altresì, l'eucalipto, noto per la sua propensione a crescere in altezza più che in larghezza, difficilmente arriverà a possedere una circonferenza comparabile a quella dell'ulivo.

Tipologie

Il grafico a bolle è ottimo per mostrare le specie degli alberi con le relative altezze e circonferenze. Sull'asse delle ordinate vi sono le altezze espresse in metri e sull'asse delle ascisse vi sono le circonferenze espresse in centimetri. Tracciando una retta immaginaria, che parte dall'origine degli assi e divide perfettamente a metà il piano, si possono trarre le seguenti osservazioni: partendo dall'origine, nella sezione inferiore, la circonferenza degli alberi riportati aumenta man mano che ci si sposta verso destra; sempre partendo dall'origine, nella sezione superiore, l'altezza degli alberi riportati aumenta man mano che ci si sposta verso l'alto. Il mirto situato ad Oristano è l'albero con l'altezza e la circonferenza minori, invero è il più vicino all'origine degli assi. L'ulivo millenario situato a Luras è ovviamente l'albero con la circonferenza maggiore, infatti è quello che si distanzia maggiormente dall'asse delle ordinate. L'eucalipto situato a Gesturi è, invece, l'albero con l'altezza maggiore, difatti, al contrario dell'ulivo, è quello che si distanzia maggiormente dall'asse delle ascisse. Altro particolare interessante, deducibile dal grafico, è la concentrazione nel primo terzo del piano degli alberi con circonferenza tra i 150 ed i 600 cm circa e con altezza tra i 6 ed i 20 m circa.

Le seguenti tabelle sono fondamentali per una conoscenza specifica di ogni specie analizzata: 55 specie di alberi sono state ordinate alfabeticamente per nomenclatura latina, con il relativo nome comune. All'elenco sono stati aggiunti i collegamenti alle rispettive pagine di Wikipedia che descrivono nello specifico ogni specie trattata.

Nomenclatura (latina)Nome comune
Abies alba MillerAbete bianco o comune
Abies pinsapo Boiss.Abete di Spagna
Acer monspessulanum L.Acero minore
Aesculus hippocastanum L.Ippocastano o Castagno d'India
Ailanthus altissima MillerAilanto o Albero del paradiso
Araucaria execelsa R.Br.Pino di Norfolk
Arbutus unedo L.Corbezzolo o Albatro
Castanea sativa MillerCastagno europeo o Castagno
Cedrus deodara G. Don.Cedro dell'Himalaya
Cedrus libani A. Rich.Cedro del Libano
Celtis australis L.Bagolaro o Caccamo
Ceratonia siliqua L.Carrubo
Cinnamonum camphora Nees. et. Eberm.Albero della canfora o Canforo
Crataegus azarolus L.Azzeruolo
Erythrina crista-galli L.Seibo o Albero di corallo
Eucalyptus camaldulensis Dehn.Eucalipto rosso
Eucalyptus globulus Labill.Eucalipto
Fagus sylvatica L.Faggio (comune)
Fagus sylvatica L. var. pendulaFaggio pendulo
Nomenclatura (latina)Nome comune
Ficus magnoloides BorziFicus magnolioide o Fico della baia di Moreton
Fraxinus angustifolia Vahl.Frassino meridionale o Frassino ossifillo
Genista aetniensis D.C.Ginestra dell'Etna
Gleditsia triacanthos L.Spino di Giuda
Ilex aquifolium L.Agrifoglio o Pungitopo maggiore
Jacaranda mimosaefolia G. DonJacaranda mimosifolia
Juglans regia L.Noce da frutto o Noce bianco
Juniperus oxycedrus L.Ginepro rosso
Juniperus oxicedrus sp. macrocarpa S. et S.Ginepro coccolone
Juniperus phoenicea L.Ginepro fenicio o licio
Laurus nobilisAlloro
Libocedrus decurrens Torr.Cedro della California o dell'incenso
Magnolia grandiflora L.Magnolia sempreverde o Magnolia
Morus nigra L.Gelso nero o Moro nero
Myrtus communis L.Mirto
Olea europea L. var. sativa Brot.Oleastro
Olea europea L. var. sylvestris (Miller) Brot.Olivo o Ulivo
Phillyrea latifolia L.Ilatro
Nomenclatura (latina)Nome comune
Phoenix dactylifera L.Palma da datteri
Pinus canariensis Smith.Pino delle Canarie
Pinus halepensis Mill.Pino d'Aleppo
Pinus laricio PoiretPino laricio o nero
Pinus pinea L.Pino domestico
Pinus radiataPino di Monterey
Pinus sabiniana Dougl.Pino grigio
Pistacia lentiscus L.Lentisco o Sondro
Pistacia terebinthus L.Terebinto o Spaccasassi
Platanus acerifolia Willd.Platano acerifoglia o comune
Populus alba L.Pioppo bianco
Populus canscens Sm.Pioppo grigio o Pioppo canescente
Prosopis torquata DC.Mesquite o Carrubo americano
Pyrus amiygdaliformis Vill.Pero mandorlino
Quercus ilex L.Leccio o Elce
Quercus pubescens Willd.Roverella
Quercus suber L.Quercia da sughero o Sughera
Sambucus nigra L.Sambuco nero o comune
Schinus molle L.Pepe rosa o Falso pepe
Taxus baccata L.Tasso
Ulmus montana Witch.Olmo montano

S'ozzastru

L'ULIVO MILLENARIO

L'archetipo di tutti gli ulivi è l’olivastro millenario di Santo Baltolu di Carana, a Luras.
Un ulivo selvatico (Olea oleaster o Olea europaea var. sylvestris) chiamato dagli abitanti S’Ozzastru (olivastro) o il Patriarca. Nel 1991 fu proclamato Monumento naturale: secondo l’Università di Sassari, l’albero avrebbe un’età compresa tra i 2500 ed i 4000 anni (l'era degli Egizi).
L’ulivo millenario mantiene il primato tra gli alberi monumentali non solo per la sua longevità, ma anche per la sua imponenza: ben 11 metri e mezzo di circonferenza del fusto. Nei pressi del “Patriarca” vi sono altri due alberi monumentali: un olivastro di 500 anni ed un altro di 2000.

CURIOSITA'

L'ulivo è considerato un albero sacro in molte culture: pianta legata alla dea Atena che, secondo una versione del mito, lo donò agli uomini per curarsi e nutrirsi. Inoltre il gufo, simbolo della dea, nidifica principalmente sugli ulivi.
Simbologicamente le foglie dell’ulivo vengono attribuite alla Luna, mentre l’olio al Sole. In particolare, l’olio di oliva veniva utilizzato come preparato negli oli sacri che alimentavano le lampade accese in onore delle divinità.
Un’usanza scaramantica legata all’ulivo millenario è di lasciare un’offerta simbolica all’albero: una pietra, una conchiglia, un poco d’acqua, esprimendo un desiderio.

Evidente, tramite la cartina di Google Maps, la posizione dell’albero, che si trova proprio dietro la chiesa di San Baltolu, a Luras.
Il video sottostante è stato realizzato da Paolo Mariotti, per mezzo di un drone: propone una perfetta visione dell'ulivo e della sua maestosità millenaria.

Contatti

Il database utilizzato è relativo al censimento degli alberi effettuato nell'anno 2014, dunque i dati analizzati si riferiscono a quell'anno specifico.
Negli ultimi anni è stato effettuato un secondo censimento, relativo all'anno 2018, ma purtroppo non è stato possibile reperire il nuovo database per un confronto in termini temporali. Tuttavia, recentemente è stata creata una pagina Wikipedia che presenta interessanti informazioni ed aggiornamenti a riguardo.


I dati utilizzati sono reperibili presso i siti ISTAT, Datiopen e SardegnaCorpoforestale. Il sito è stato realizzato con i seguenti strumenti: MySQLi, PHP, JSON, Html, Css, Javascript, le librerie di Highcharts e le API di Google maps.

Sito web realizzato da Sara Dondoli.
Università di Pisa, Base di dati e Laboratorio web, 2017/18