NEET

NEET, acronimo inglese di “not (engaged) in education, employment or training”, nei paesi di lingua spagnola Nini o Ni-ni (in relazione a Ni trabaja, ni estudia, ni recibe formación) e in italiano né-né, indica persone non impegnate nello studio, nel lavoro nella formazione.
Il termine Neet è un neologismo introdotto per la prima volta nel luglio 1999, in un report della Social Exclusion Unit del governo del Regno Unito, come termine di classificazione per una particolare fascia di popolazione di età compresa fra i 16 e i 24 anni.
In seguito, l'utilizzo del termine si è diffuso in altri contesti nazionali, a volte con lievi modifiche della fascia di riferimento:
in Italia, ad esempio, l'utilizzo di né-né come indicatore statistico si riferisce, in particolare, a una fascia anagrafica più ampia, la cui età è compresa tra i 15 e i 29 anni, anche se in alcuni usi viene ampliato per i giovani fino a 35 anni, se ancora coabitanti con i genitori.
Il fenomeno Neet ha cominciato a presentarsi negli ultimi anni e coinvolge sempre più individui che non sono impegnati nel ricevere un’istruzione o una formazione, non hanno un impiego né lo cercano, e non sono impegnati in altre attività assimilabili, come ad esempio tirocini o lavori domestici.

Chi sono e le cause

La composizione dei Neet è molto eterogenea: ci sono i neolaureati con alta motivazione e alte potenzialità che cercano attivamente un lavoro in linea con le proprie aspettative (prima eventualmente di riallinearsi al ribasso con ciò che il mercato offre); i giovani usciti precocemente dagli studi, che non sono riusciti a entrare subito nel mercato del lavoro e, emarginati e demotivati, hanno smesso di cercare un impiego; ci sono i giovanissimi che hanno terminato la scuola dell'obbligo e lavorano in nero; i laureati che hanno acquisito competenze risultate subito obsolete per le richieste delle imprese.
Dei Neet fanno parte anche le persone affette da malattie o disabilità e gli “scoraggiati”, persone che credono che non ci siano opportunità di lavoro e che quindi hanno smesso di cercarlo. Ma rientrano anche le persone che non hanno un impiego per scelta, perché vogliono prendersi tempo per esperienze di diverso tipo (come ad esempio la carriera artistica) o per dedicarsi alla famiglia (in particolare le donne).
Le cause del fenomeno Neet vengono individuate nella formazione e nella transizione scuola-lavoro inadeguate e nell’inefficienza dei vari attori istituzionali, economici, sociali (dalla scuola al sistema produttivo, al mercato del lavoro, alla famiglia, ai mass media). Nei Neet, infatti, la fiducia nelle istituzioni (in particolare in quelle politiche) è molto bassa.

Planisfero

In questa mappa possiamo notare come varia la percentuale di Neet nei vari continenti.
Dal 2004 al 2007 la situazione a livello mondiale non varia particolarmente, eccetto una lieve diminuzione del fenomeno in Oceania.
I paesi con maggiore percentuale sono quelli del Centro e Sud America, l’Israele e la Turchia. Nel Nord America e in Europa la quantità di Neet è simile.
A partire dal 2009 il fenomeno comincia a crescere a livello mondiale e soprattutto in queste due ultime aree geografiche. Diminuisce invece in Turchia e Israele.
Nel 2011 Italia, Spagna e Grecia arrivano ad avere percentuali simili se non superiori a quelle dei paesi del Sud America; negli anni a seguire aumentano ulteriormente fino a superare il Messico.
Dal 2015 al 2017 abbiamo invece un’inversione di rotta in cui la presenza di Neet in quasi tutti i paesi diminuisce. In questo periodo l'Italia è il paese con la maggiore percentuale di Neet in Europa.
Nel 2017 il picco più alto è raggiunto dal Sud Africa con una popolazione formata da Neet per il 37%.
È interessante notare che nella fascia di età dai 15 ai 19 anni, eccetto nei paesi del Sud America, in Turchia, Israele e in alcuni stati dell’Europa, la maggioranza di Neet è maschile.
Per quanto riguarda invece la fascia dai 20 ai 24 anni la maggioranza è femminile in quasi tutto il mondo: fanno eccezione i paesi Scandinavi, il Canada, la Svizzera e l’Austria.

* le percentuali uguali a zero rappresentano mancanza di dati per quell'anno.

Trend nel mondo

Come possiamo notare dal grafico, il fenomeno Neet (nella fascia dai 15 ai 29 anni) ha iniziato a diffondersi alla fine degli anni Novanta, partendo da una percentuale piuttosto elevata in Turchia (nel 1997), quasi il 38% della popolazione, di cui più della metà donne. Successivamente il fenomeno va diminuendo fino al 2001 per poi ricominciare a salire nel 2002 in vari stati, come Israele e Lettonia, e vedendo ai primi posti Messico, Israele e ancora una volta la Turchia (che nel 2005 arriverà ad avere il 43% di popolazione Neet).
Dopo sei anni, nel 2008, in Israele e Lettonia, come in altri paesi, i Neet diminuiscono, per poi riaumentare. Nello stesso anno in alcuni paesi c’è invece una controtendenza che fa aumentare repentinamente il numero di Neet, in particolare in Spagna, Cile e Irlanda.
Arrivando al 2017 possiamo notare che in quasi tutto il mondo i Neet sono diminuiti anche se il livello delle percentuali è aumentato (superiori al 20%), ad esempio in Italia, Grecia, Spagna, Ungheria e Sud America. In Israele dal 2011 al 2017 il numero di Neet è calato quasi del 15%.
I paesi scandinavi insieme a Svizzera, Lussemburgo, Paesi Bassi e Islanda presentano invece il minor numero di Neet nel mondo.
A livello mondiale i Neet sono per la maggior parte donne.
Per quanto riguarda la fascia di età dai 15 ai 19 anni (costituita dalle persone che non hanno fatto le scuole superiori o che non le hanno finite) nel 2017 le percentuali maggiori le troviamo in Colombia, Costa Rica e Brasile; tuttavia dal 2002 al 2011 i primi posti erano occupati sempre da Turchia e Israele, che con il proseguire degli anni sono “retrocessi”. È insolito invece trovare nel biennio 2000-2001 la Slovacchia con una percentuale di Neet del 26%.
Nel grafico possiamo notare inoltre come gran parte dei Neet in tutto il mondo appartenga alla fascia di età dai 20 ai 24 anni, arrivando al 49% in Turchia nel 2005 e al 47% in Sud Africa nel 2017. In questa fascia si distinguono particolarmente l’Italia, la Spagna e la Grecia, superando nel 2013 il 30%.

Dettaglio Nazioni

Italia

In Italia dal 2004 al 2017 il fenomeno Neet presenta una distribuzione fissa: più presente al Sud, di meno al Nord.
Dal 2006 al 2008 assistiamo a un leggero calo delle percentuali nelle regioni del Mezzogiorno, eccetto Sicilia e Campania.
A partire dal 2009 il fenomeno comincia crescere in tutta Italia, maggiormente nel Sud.
Dal 2013 il Nord e il Centro arrivano ad avere percentuali prossime o superiori al 20% che nel Sud vengono addirittura doppiate nel 2014, in particolare in Sicilia (40%) Calabria (38%) e Campania (36%).
Dal 2015 assistiamo a un lieve calo di Neet che prosegue fino al 2017 quasi in tutta Italia: in quest’anno il Piemonte e la Liguria presentano un nuovo aumento di Neet.
Dal 2004 al 2013 possiamo notare che in tutta Italia la maggioranza di Neet è costituita da donne, ma che dall’anno successivo ha cominciato a diminuire. Nel biennio 2014-2015 è la percentuale maschile ad aumentare, arrivando al 41% in Calabria. Nel 2017 i Neet in Italia sono più donne che uomini, con una differenza media del 4%.

Trend in Italia

Il grafico mostra l’andamento del fenomeno Neet dal 2004 al 2017 nelle varie regioni d’Italia.
Nel 2004 le regioni con più Neet sono la Sicilia e la Campania, superando il 30% della popolazione nella fascia di età dai 15 ai 29 anni.
Dal 2004 al 2007 i Neet diminuiscono in quasi tutta Italia, eccetto in Calabria, Campania e Umbria.
Nel 2008 abbiamo invece una crescita del fenomeno nella maggior parte della penisola che prosegue fino al 2011, eccetto in Basilicata, Abruzzo, Piemonte, Liguria e Lombardia.
Nel 2014 la Sicilia arriva ad avere una quantità di Neet pari al 40%. A seguire troviamo Calabria, Campania, Sardegna e Puglia.
Nel 2015 assistiamo ad una decrescita di Neet in molte regioni che continua fino al 2016, mentre notiamo un aumento del 2% in Calabria e Abruzzo e un lieve incremento nel Nord (Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto e Friuli-Venezia Giulia).
Nel 2017 l’Italia è divisa a metà: da un lato parte delle regioni presentano una diminuzione di Neet, comprese Sicilia e Calabria che comunque conservano il 37% (percentuale più alta in Italia); dall’altro abbiamo un aumento medio del 2% nel Nord (Liguria, Piemonte, Trentino Alto-Adige), in Umbria ed Emilia Romagna e del 3% in Puglia e Basilicata.
Nella maggior parte d’Italia i Neet sono donne. Tuttavia è interessante notare che nel 2017 in Sicilia, Sardegna e Calabria la maggioranza (anche se di poco) è maschile.
In Italia a partire dal 2011 i Neet che hanno smesso di studiare prima di frequentare le scuole superiori sono principalmente maschi; fanno eccezione l’Emila Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Trentino Alto-Adige, Umbria e Veneto. Tuttavia la maggior parte dei Neet italiani è costituita da individui che non hanno fatto l’università (o che non hanno concluso gli studi) e sono soprattutto donne.

Dettaglio regioni

Conclusioni

Dall’analisi di questi dati possiamo concludere che il fenomeno Neet nel corso di questi ultimi anni ha avuto alti e bassi, si è presentato maggiormente nelle zone più povere ma ha minacciato anche alcuni paesi più sviluppati.
In Italia in particolare ha preso piede in tutte le regioni ma specialmente al Sud e nelle Isole maggiori, da sempre in condizioni più precarie.
Tuttavia possiamo dire che attualmente i Neet stanno diminuendo a livello mondiale. Per sostenere questo trend occorrerebbe motivare i ragazzi a continuare gli studi e incentivare, anche mediante corsi di formazione, il loro ingresso nel mondo del lavoro.

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