Una caratteristica particolare del mondo dei giochi su Kickstarter è la netta prevalenza di quelli da tavolo sui videogiochi.
Nell’industria mainstream l’intrattenimento digitale ha ormai di gran lunga superato quello analogico; nel panorama dei giochi indipendenti
sono i giochi da tavolo a farla da padrona, e il trend sembra continuare in questa direzione: dal 2015 al 2017 il numero di videogiochi finanziati
su Kickstarter è rimasto perlopiù stazionario, ma l’incasso totale della categoria si è più che dimezzato; al contrario, i giochi da tavolo hanno
visto un aumento superiore al 50% sia come numero di progetti che come guadagni.
Le motivazioni di questo trend sembrano essere molteplici: prima di tutto, la presenza di altre piattaforme online di finanziamento
per i videogiochi, basti pensare alla funzione “Accesso Anticipato” del famoso store “Steam”, che permette di pubblicare giochi non ancora
terminati per poter ricevere i fondi necessari al completamento del progetto. Va poi considerato il livello di complessità raggiunto dai videogiochi
odierni: molto spesso l’ostacolo alla produzione di un videogioco non è soltanto quello della mancanza di fondi, ma anche della mancanza
di un team di sviluppo con le capacità di produrre un prodotto professionale. Gli appassionati di giochi da tavolo invece non hanno molti altri
luoghi in cui possono promuovere i progetti più affini ai loro gusti, e molto spesso per creare un gioco da tavolo valido bastano una buona idea
e il capitale per auto-produrre le copie del gioco.
Diamo dunque un’occhiata ai dati relativi a questa prima parte del 2018, ricordando che i dati presentati sono stati estratti a fine Agosto,
quindi a poco meno di 2/3 dell’anno.
Per quanto riguarda il numero di progetti completati, vediamo come il trend sembri rimanere molto simile a quello del 2017.
Fra giochi da tavolo e giochi di carte (che sono stati raggruppati nell’analisi di Polygon.com, anche se su Kickstarter sono
due categorie separate) abbiamo 1541 progetti completati, e ci aspettiamo che a fine anno il totale arrivi a circa 2300, in linea
con il 2106 ascendente dell’anno precedente. Per i videogiochi invece abbiamo un parziale 193, che fa prevedere un 290 finale, in linea
con il 358 discendente del 2017.
Anche osservando i dollari totali raccolti dai progetti completati delle varie categorie, vediamo che videogiochi e giochi di carte arrivano
insieme a quasi 100 milioni, con una previsione di circa 150 milioni a fine anno, mentre sembrano scendere di pochissimo rispetto ai 17 milioni
su cui sono rimasti dal 2016, con un parziale di quasi 11 milioni, che fa prevedere una quota finale di circa 16.5 milioni.
I rapporti di potenza fra le varie sottocategorie della sezione Games sembrano quindi confermarsi anche nel 2018, con i giochi
da tavolo più forti perennemente in crescita: senza dubbio Kickstarter si conferma la piattaforma perfetta per un game designer in erba
interessato a questo tipo di progetti.
Questo grafico Scatter Plot mostra tutti i progetti delle categorie Videogiochi e Giochi da Tavolo che abbiamo analizzato,
mettendo in relazione il numero di investitori che hanno sostenuto il progetto con la somma totale raccolta. In questo modo possiamo vedere
quanti progetti si discostino dalla relazione base “più sostenitori => più denaro raccolto”. Come prevedibile, vediamo che la maggior parte
dei progetti si colloca nella parte in basso a sinistra del grafico, vicino all’origine: ovvero, la grandissima maggioranza dei progetti
arriva ad avere pochi sostenitori ed a raccogliere poco denaro. Possiamo però sfruttare questo grafico per ottenere informazioni su alcuni
progetti che mostrano caratteristiche particolari.
Il progetto con il più alto rateo Fondi/Sostenitori
è Caverns Deep!,
una serie di terreni per giochi da tavolo e di ruolo fatti a mano, con ben 1.670.422$ raccolti da soltanto 1804 sostenitori.
Al momento dell’estrazione dei dati, questo progetto era ancora attivo: al momento della pubblicazione, vediamo che Dwarven Forge è riuscita a
raccogliere 3.317.658$ da 3106 sostenitori, con una media di oltre 1000$ a testa! Sicuramente quello che può essere considerato un prodotto di
lusso nel mondo del gioco da tavolo.
Il progetto con più sostenitori in assoluto è
invece il gioco di carte The Binding of Isaac: Four Souls,
la rivisitazione del popolare videogioco roguelike ispirato alla storia biblica del sacrificio di Isacco. Con ben 38.333 sostenitori,
per la maggior parte attratti dalla fama del gioco
di Edmund McMillen,
è probabile che Four Souls mantenga questo record per un po’ di tempo.
Anche il gioco che ha raccolto più fondi in assoluto è collegato a un altro grande brand, anzi, più che a un brand a un vero e proprio
pezzo della cultura pop, visto che stiamo parlando
di Batman: Gotham City Chronicles,
un gioco da tavolo creato
da Monolith Board Games,
un’azienda non nuova alla produzione di progetti crowdfunding di successo. Il marchio del Cavaliere Oscuro li ha indubbiamente aiutati a
raccogliere questi 4.403.197$ per il loro quarto progetto di successo.
Infine, una menzione d’onore va al videogioco che ha raccolto più fondi, l’unico della sua categoria a essere riuscito a oltrepassare la
soglia dei 2 milioni, avvicinandosi ai grandi progetti della categoria Tabletop.
Parliamo di Myst: 25th Anniversary Collection,
una ripubblicazione di una delle più grandi serie di avventure grafiche degli anni ’90, confezionate in una edizione per collezionisti
comprendente una serie di manufatti realizzati da IdeaPlanet, un’azienda specializzata nella creazione di oggetti legati a
videogiochi di successo. Il progetto ha raggiunto una percentuale di completamento del 1100%.
Lasciamo da parte il confronto tra videogiochi e giochi da tavolo per osservare alcuni dati su tutto l’insieme della categoria Games.
Ci siamo chiesti: ma in quali Stati del mondo vengono prodotti più giochi tramite crowdfunding? La risposta più banale si è rivelata vera:
negli Stati Uniti. Con un totale di 85.759.300$, il 76% del fatturato parziale dell’intera categoria, gli USA sono una vera e propria fucina
di giochi indipendenti, tanto da far impallidire il resto della mappa.
Per una migliore visualizzazione abbiamo quindi realizzato una seconda versione del grafico in cui non consideriamo gli Stati Uniti:
da qui vediamo come al secondo posto nella classifica di creatori di giochi di
successo ci siano i britannici: con un fatturato di 11.866.255$, arrivano a doppiare la terza classificata, la Polonia, che si ferma a “soli”
5.506.449$. Canada, Spagna e Francia si aggirano intorno ai 3 milioni, mentre la nostra Italia raggiunge i 2.3 milioni. La Germania, paese in cui
i giochi da tavolo sono molto più diffusi come metodo di intrattenimento rispetto ad altri paesi, non arriva a 2 milioni: proprio perché si tratta
di una zona in cui la produzione di nuovi giochi è incentivata anche dalle stesse case produttrici, i giovani game designer hanno meno incentivo
ad affidarsi al crowdfunding e preferiscono proporre i loro progetti direttamente ai grandi publisher. Sopra il milione troviamo anche Finlandia,
Svezia e Giappone.
Kickstarter mette a disposizione la possibilità di collegare al proprio account un profilo di Facebook: ci siamo chiesti se, in un ambiente così basato sulla fiducia (dopotutto si tratta di investire su prodotti che ancora non esistono), l’accesso ad alcune informazioni personali sui progettisti invogliasse gli utenti a fidarsi del loro progetto. Sorprendentemente, nonostante 100% degli autori abbia effettuato la procedura automatica (e obbligatoria) di riconoscimento di Kickstarter e quindi si sia teoricamente registrato con il proprio nome, solo il 46.4% di questi ha deciso di collegare il proprio account Facebook.
A questo punto cerchiamo di capire se effettivamente la connessione social rappresenti un vantaggio: per farlo, dividiamo i progetti analizzati in 5 categorie in base alla loro percentuale di completamento:
●0-49%, progetti falliti;
●50-99%, progetti falliti ma più vicini al completamento;
●100-200%, progetti completati;
●200-999%, progetti completati con un grande margine di successo;
●1000%+, progetti che hanno di gran lunga ecceduto le aspettative.
Nel primo grafico consideriamo semplicemente quanti progetti per fascia abbiano un autore che abbia connesso il suo account a FB (o meno):
per le fasce più alte di completamento la distribuzione è più o meno equa, sembra che il grafico non ci dica niente.
Tuttavia, possiamo notare come la fascia più bassa sia quella con lo scarto più ampio fra profili NON connessi e profili connessi,
e inoltre come le due fasce più alte siano le uniche dove i profili connessi siano in numero maggiore, seppur di poco.
Nel secondo grafico confrontiamo le fasce di successo con il numero medio di amici dei profili Facebook collegati: le barre rosse prendono
in considerazione soltanto i profili collegati, mentre le barre blu considerano i profili non collegati come aventi 0 amici.
In entrambi i casi, notiamo come gli autori dei progetti che sono effettivamente andati a buon fine abbiano un numero medio di amici Facebook
nettamente superiore rispetto ai loro colleghi meno “fortunati”.
Possiamo quindi concludere che un aspetto social curato è abbastanza importante per la buona riuscita di un progetto Kickstarter,
sia perché un profilo Facebook attivo contribuisce a ispirare fiducia negli investitori, sia perché Facebook stesso può essere un grande
mezzo pubblicitario per la propria campagna, utile per far conoscere il proprio progetto a parenti e amici. Non è un caso se si dice che
i primi investitori di un progetto startup siano Family, Friends and Fools, e una buona campagna social è fondamentale per attirare
le prime due “F”.
Come ultima analisi, continuiamo a interrogare le pagine bio dei progettisti. Stavolta ci chiediamo quanto incidano sulla probabilità di
successo di un progetto il numero di progetti altrui sostenuti e il numero di progetti creati in precedenza.
Il primo può essere interpretato come indice della “cooperazione” tra i game designer di Kickstarter, mentre il secondo ci mostra quanto sia
importante l’esperienza per la buona riuscita di un progetto.
Nel primo grafico osserviamo l’importanza di aver sostenuto progetti di altri creativi: sull’asse X troviamo il numero di progetti sostenuti,
mentre sull’asse Y il rapporto tra progetti completati e progetti totali degli autori che hanno sostenuto quel numero di progetti.
Purtroppo, oltre 35/40 progetti sostenuti i dati iniziano a essere scarsi e quindi la media inizia ad essere meno significativa,
tuttavia la prima parte del grafico parla chiaro: sostenendo più progetti sembra ci siano più probabilità che la propria campagna vada a buon fine.
Le ragioni di ciò potrebbero essere molteplici: potrebbe esserci un vero e proprio senso di cameratismo fra i progettisti e gli investitori,
che sarebbero quindi più portati a investire nelle idee di qualcuno che a sua volta ha deciso di investire su quelle di qualcun altro;
oppure, più semplicemente, un alto numero di progetti sostenuti può significare un maggior tempo passato sulla piattaforma e quindi più esperienza
della stessa. Esperienza che, come possiamo vedere nel grafico di destra, è un requisito fondamentale per avere buone probabilità di successo.
Infatti, nel secondo grafico (più chiaro e con medie un po’ più solide lungo tutto l’asse X) confrontiamo la probabilità di successo con il numero
di altri progetti creati in precedenza. Qui i dati sono ancora più espliciti: dei progettisti alla loro prima campagna, solo il 25% riesce ad ottenere
i fondi necessari per completarla. La percentuale sale al 39% per il secondo progetto, e solo al terzo progetto si supera (di pochissimo)
la soglia del 50%. Insomma, l’esperienza conta, per molteplici ragioni: con più esperienza si capisce come pubblicizzare la propria campagna,
come scegliere un’idea che piaccia al pubblico di Kickstarter, e nel caso fossimo riusciti a completare qualche campagna precedente,
la fiducia degli investitori non può fare altro che salire a ogni progetto.
Il nostro breve viaggio nel mondo del crowdfunding “giocoso” si conclude qui. Abbiamo visto come i giochi da tavolo abbiano molto più successo
rispetto ai videogiochi, abbiamo preso come esempi alcuni tra i migliori progetti del 2018, abbiamo analizzato le aree del mondo in cui questo
business è più presente, e infine abbiamo considerato quanto incidano l’esperienza del progettista e l’aspetto social nel successo di una campagna.
Speriamo di aver fornito un’analisi interessante e di aver fornito informazioni utili per chi volesse produrre un proprio gioco tramite crowdfunding.
I dati utilizzati in questa analisi, tranne dove diversamente specificato, sono stati estratti da noi con dei web spider programmati usando Scrapy, un framework open source apposito.
Le grafiche di sfondo provengono da Freepik.com, un sito che offre immagini vettoriali e illustrazioni gratuite per l’uso, e sono state modificate da noi con il logo “GameStarter”.