L'economia della prevenzione
Nel quinquennio 2013-2017 appena trascorso, la popolazione attiva in Italia è oscillata tra i ventiquattro e i venticinque milioni. Nel periodo in questione le fluttuazioni economiche hanno dettato "le linee guida" dell'occupazione non solo in termini salariali ma, soprattutto, di vite umane. In questo arco temporale gli incidenti e le morti sul lavoro denunciati sono oscillate tra i seicentonovantacinquemila e i seicentotrentasettemila casi, a discapito della sicurezza. Dove è il nesso economia-occupazione-sicurezza?
Gli anni della crisi hanno portato l'Italia a dover affrontare diversi problemi: uno dei principali riguarda
sicuramente la
Analizzando la flessione del
Altro elemento da considerare è l'indice di
In corrispondenza degli andamenti sopradescritti, gli
Rapportati con la popolazione attiva in italia notiamo che:
2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 |
---|---|---|---|---|
2,85% | 2,7% | 2,6% | 2,58% | 2,5% |
Rapporto economia - sicurezza nei luoghi di lavoro
Visto l'adamento del PIL e la
D'altro canto, dobbiamo prendere in considerazione anche il fatto che nel giro di tre anni, dal 2013 al 2015, si è assistito alla
A fronte di questo dato, considerando il biennio 2013-2014 un periodo di "piccola" crescita economica, in termini di PIL, seguita da un disastroso 2015, nel quale il PIL è crollato verticalmente, risultano
- Il crollo del PIL del 2015 è ciò che ha innescato la crescita del numero di infortuni denunciati nell'anno successivo, evidenziando che l'economia sia legata alla attenzione rivolta alla sicurezza sul lavoro;
- Non è sufficiente analizzare il mero dato del PIL per poter spiegare e giustificare i vari andamenti degli infortuni sul lavoro.
Incertezza economica
- totali
- 2013
- 2014
- 2015
- 2016
- 2017
Lavoro Nero
Nel 2015 i dati riportano un valore numerico di lavoro in nero pari a
Tali dati sono conseguenza della crisi economica del nostro paese, in quanto quest'ultima ha
portato alla diminuzione dell'offerta di lavoro, con conseguente accettazione da parte dei lavoratori di ogni
condizione lavorativa.
Infatti, se nel 2012 il
Il boom del lavoro nero è evidente specialmente nel triennio 13-15, a presumibile dimostrazione che l'andamento
dell'economia, in una congiuntura economica sfavorevole, abbia influenzato il tasso di disoccupazione e, conseguentemente,
la
Una cosi elevata percentuale di lavoro in nero può comportare che, nell'ordine di 3 milioni e 300 mila
lavoratori vi sia la possibilità che infortuni di varie entità non siano denunciati e quindi stimabili nel computo totale.
Si può quindi affermare che il
L'aumento del lavoro in nero può comportare, inoltre, il fatto di
Questo fenomeno è legato anche all'impossibilità di un'analisi dettagliata delle effettive tipologie di infortuni avvenuti
e conseguentemente
all'incapacità di valutazioni esatte su quali aspetti normativi e organizzativi dover lavorare
per prevenire eventuali deficit lavorativi.
La situazione italiana, intorno al mondo della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro, è fortemente influenzata dall'andamento economico (inteso come mero PIL),
Alla luce di tutte le osservazioni riportate in base ai dati raccolti, risulta evidente
In un mondo "perfetto" potremmo anche pensare di affrontare le crisi economiche non necessariamente privandoci della sicurezza sul lavoro o delle condizioni lavorative regolari.
Perciò è possibile asserire che si possa escludere il nesso diretto tra andamento economico e attenzione alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Tuttavia, purtroppo,
è doveroso affermare che presumibilmente questo nesso esiste nella pratica e che
La difficoltà di una analisi chiara della situazione lavorativa del nostro paese va a
Possiamo concludere che i regolamenti inerenti alla sicurezza nei luoghi di lavori, a causa anche delle situazioni che nascono per via dell'andamento economico, risultano,
ad oggi, un
-Crediti
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Progetto realizzato da Kevin Vanni per l'esame di Laboratorio di Progettazione Web, corso di laurea in Informatica Umanistica
Università di Pisa |