La dispersione scolastica

Perché questa indagine?

L'indagine che vi stiamo proponendo pone le sue radici negli interrogativi, sempre più attuali, circa il tasso di scolarizzazione in Italia. Abbiamo voluto approfondire il tema dell'abbandono scolastico per capire se nel Bel Paese è veramente presente un calo culturale, come esso si è sviluppato nel terzo millennio e come si pone rispetto agli altri paesi europei. L'analisi si sofferma poi sulle cause della dispersione scolastica, riconducibili ad un aumento degli studenti non ammessi alle classi successive - costretti, quindi, a ripetere l'anno - e al livello di povertà dei cittadini italiani. Per concludere, il nostro studio osserva anche le conseguenze dell'abbandono scolastico: vedremo, infatti, il tasso di occupazione in Italia di coloro che non hanno alcun titolo di studio.

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Il fenomeno

Quanti abbandonano prematuramente la scuola in ITALIA?

Dispersione scolastica è un termine che si riferisce al fenomeno che spinge studenti minorenni ad abbandonare prematuramente la scuola dell'obbligo (fissata al raggiungimento del sedicesimo anno di vita) senza motivazioni giustificabili. Si tratta di un processo allarmante che pone i giovani a maggiori difficoltà nell'inserimento del mondo del lavoro.

A partire dal 2000 tale fenomeno ha avuto un andamento altalenante: sebbene il maggior tasso di abbandono scolastico fra il 2000 e il 2011 sia sempre stato presente nel Sud Italia , osserviamo che fra il 2003 e il 2007 tale fenomeno ha registrato un abbassamento a livello nazionale.
Il tasso più basso in assoluto è stato registrato nel 2007 nel Centro Italia con un valore medio pari al 4.82%, mentre il tasso più alto si è avuto nel 2002 al Sud , quando la dispersione ammontava al 9.1%.

Quanti abbandonano prematuramente la scuola in EUROPA?

Il fenomeno della dispersione scolastica abbraccia tutta l'Europa. Nel 2008 la Commissione europea ha adottato la Strategia di Lisbona con la quale i Paesi membri si impegnavano a ridurre il tasso di abbandono scolastico del 10% entro il 2010. Nel 2010 è entrata in funzione la Strategia Europa 2020 il cui obiettivo è ridurre il fenomeno a meno del 10% entro il 2020. Nel grafico che segue possiamo osservare com'è cambiato il tasso di dispersione scolastica nel 2017 rispetto al 2008.

È possibile notare come i paesi con il più alto tasso di abbandono nel 2008 sono: al primo posto la Turchia con il 45.5%, successivamente il Portogallo con 34.9% e al terzo posto la Spagna con 31.7%. Nel 2017 le nazioni con il più alto tasso di abbandono sono: al primo posto ancora la Turchia il 32.5%, successivamente Malta con 18.6% e al terzo posto la Spagna con il 18.3%; il Portogallo è stato il Paese con il calo più drastico: nel 2017, infatti, tale valore si è abbassato al 12.6%, raggiungendo quasi l'obiettivo della Strategia Europa 2020. Diversamente dall'andamento generale dei Paesi Europei, la Repubblica Ceca e la Slovacchia hanno visto aumentare il valore del proprio tasso nel 2017: dell'1% la prima, e addirittura del 3.3% la seconda. Particolarmente interessanti sono i tassi in cui si riscontrano piccoli cambiamenti, o addirittura nessuna variazione, ovvero della Polonia, in cui troviamo un 5.0% sia nel 2008 che nel 2017, e la Svezia, 7.9% nel 2008 e 7.7% nel 2017.
Per quanto riguarda l’Italia, si trova al sesto posto nella classifica delle nazioni con più alto tasso di abbandono sia nel 2008 che nel 2017.

Le Cause

Ci sono connessioni fra bocciati e dispersi?

La non ammissione alla classe successiva, più comunemente bocciatura, è fra le due cause principali di dispersione scolastica. Il confronto tra questi due grafici nasce dal desiderio di osservare il tasso di abbandono nell’anno successivo a quello preso in analisi per il numero di ripetenti: in pratica vedere se le bocciature sono correlate all’abbandono, ossia se è vero che un ragazzo non ammesso alla classe successiva è più tentato ad abbandonare la scuola.

Nel secondo grafico possiamo notare che le regioni con tasso di abbandono sono in ordine: la Valle d’Aosta (13.7%), la Sardegna (10.8%) e la Sicilia (10.1%). La media del tasso di abbandono in Italia nel 2011 è del 6.865%, questo significa che una regione come il Lazio, seconda per popolazione dopo la Lombardia, pur avendo un numero relativamente basso di ripetenti, ha un tasso di abbandono che risulta comunque nella media. Da questo si può considerare che non necessariamente soltanto chi viene bocciato abbandona la scuola. Un esempio ancor più rilevante è quello della Campania, che ha un numero di ripetenti basso rispetto al numero di residenti, ma si trova tra le regioni con più alto tasso di abbandono, ovvero 9%.

Il livello di povertà influenza l'abbandono scolastico?

Secondo diverse indagini condotte a livello Europeo, il livello di povertà delle famiglie italiane influenza direttamente l'abbandono scolastico dei figli: l'idea è che, laddove non vi siano possibilità economiche, si lasci libero il banco di scuola per poterne occupare uno nella cassa familiare.
Dalle mappe che seguono possiamo osservare cosa è successo in Italia fra il 2002 e il 2011.

MAPPA POVERTÀ

Osservando le due mappe è evidente che il tasso di povertà è concentrato nelle regioni del Sud Italia, invece il tasso di abbandono è piuttosto omogeneo nelle varie regioni. L’esempio maggiormente visibile, però, è quello della Sicilia, che ha il tasso di povertà pari a 30.77% e quello di dispersione scolastica pari a 10.94%, i due valori più alti confrontati con quelli delle altre regioni. Questo sottolinea il fatto che più una famiglia è povera, più i ragazzi sono propensi a lasciare la scuola, probabilmente per la necessità di trovare un lavoro che possa favorire la situazione economica.

MAPPA ABBANDONO

Le Conseguenze

Quanti fuggitivi trovano facilmente lavoro?

Abbiamo scelto di mostrare gli anni 2004 e 2011 per dare una visione generale del cambiamento che i dati hanno subito nell’arco di otto anni. Dai grafici è possibile dimostrare che in molte regioni italiane il tasso di occupazione è diminuito in questo arco temporale contemporaneamente all’aumento della dispersione scolastica. I casi più evidenti riguardano le regioni della Valle d’Aosta, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Sardegna.


Prendendo come esempio la Valle d’Aosta si nota che il tasso di abbandono è notevolmente aumentato, infatti nel 2004 c’è stato un tasso pari a 9.8% che nel 2011 è aumentato fino ad arrivare a 13.7%. Per quanto riguarda invece il tasso di occupazione, nel 2004 è stato stimato che il 35.6% della popolazione aveva un lavoro, ma questa cifra è diminuita nel 2011 fino ad arrivare al 24.3%. Da questo si può considerare che la diminuzione del tasso di occupazione è probabile che si presenti in seguito all’aumento dell’abbandono scolastico. Questo significa che nonostante presumibilmente i ragazzi lascino la scuola per cercare un lavoro, questo effettivamente non succede, poiché il tasso di occupazione, invece che aumentare, diminuisce.

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