Il Cristianesimo

LE RELIGIONI NEL MONDO

Religione

Complesso di credenze, sentimenti, riti che legano un individuo o un gruppo umano con ciò che esso ritiene sacro, in particolare con la divinità.

Da Enciclopedia Treccani

Le religioni esistono sin da tempi remotissimi. A ogni cultura che nel tempo si è differenziata corrispondono credenze diverse, e da esse sono derivate le numerosissime religioni che conosciamo oggi.
Sappiamo che su questa terra vivono tra i 7 e gli 8 miliardi di persone. Dal sito della Pew Research Center apprendiamo che nel 2010 due miliardi di esse si sono dichiarate cristiane, un miliardo e seicento milioni musulmane, un miliardo indù e quasi cinquecento milioni buddiste, a cui bisogna aggiungere ulteriori miliardi di fedeli di altre religioni minori. Queste cifre, che andrebbero necessariamente aggiornate, esprimono già la totalità immensa che si apre alla nostra conoscenza: se infatti con le grandi scoperte geografiche si è ampliato il nostro orizzonte culturale, oggi assistiamo al dissolversi di antichi confini, specialmente quelli religiosi.
Di qui sorge spontanea la necessità di offrire una panoramica sulle grandi religioni che hanno influenzato la storia, la cultura e la vita di ciascuno di noi.


COME SONO DIFFUSE LE RELIGIONI NEL MONDO?

  1. Cristianesimo
  2. 2 168 330 000 fedeli
  3. Islamismo
  4. 1 599 700 000 fedeli
  5. Induismo
  6. 1 032 210 000 fedeli
  7. Buddismo
  8. 487 760 000 fedeli
  9. Religioni Folkloristiche
  10. 404 690 000 fedeli
  11. Ebraismo
  12. 13 860 000 fedeli

Osservando il grafico risulta subito evidente qual è la classifica delle religioni con il maggior numero di fedeli, che vede in cima il ctistianesimo. Quest’ultimo, con ben più di due miliardi di credenti, si annovera il primo posto tra le religioni più diffuse al mondo, seguito dall’islamismo, poi dall’induismo, il buddismo, le religioni folkloristiche e l'ebraismo.
Del cristianesimo parleremo più approfonditamente dopo, per ora entriamo più nel dettaglio delle altre religioni...

FOCUS: LE ALTRE RELIGIONI PRINCIPALI


Islamismo

Il termine Islam significa abbandono, sottomissione totale e incondizionata ad Allah (Dio), nome quest’ultimo presente 2697 volte nel Corano, libro sacro dell’Islam, come contrazione di al-ilah, la divinità per eccellenza. L’Islam è una religione rigidamente monoteista e fu rivelata dall’arcangelo Gabriele, lo spirito fedele, a Muhammad (Maometto), il profeta. I seguaci della rivelazione coranica erano nel 2010 poco meno di un miliardo e seicento milioni e costituiscono la seconda comunità religiosa del mondo dopo il cristianesimo. Attualmente l’Islam conta circa il 23% di fedeli rispetto alla popolazione mondiale, contro il 31% dei cristiani; è diffuso in 162 paesi (tra i quali ricordiamo Arabia Saudita, Iran, Egitto, Marocco, Sudan, Tunisia, Algeria, Maldive, Bangladesh, Turchia, Afghanistan) come religione di Stato e della maggioranza della popolazione, ma anche quale comunità di minoranza, come in India o in Europa.


Induismo

Con l’espressione induismo si indica la terza e ultima fase nella storia delle religioni dell’India dopo il vedismo (1500-900 circa a.C.) e il brahmanesimo (900-400 circa a.C.), ma i fedeli di questa religione, riconoscendo il ceppo comune e le Scritture del brahmanesimo, definiscono la loro fede con quest’ultimo termine. La parola persiana hindu fu usata inizialmente dai musulmani penetrati in India per indicare gli abitanti di quella regione percorsa dal grande fiume Indo; in seguito designò con una connotazione più religiosa coloro che non si convertirono all’Islam, e soltanto nel XVI secolo gli europei separarono il concetto di indiano, a cui attribuiranno un significato profano, da indù cui fu data un’accezione religiosa. Oggi l’induismo comprende circa il 15% della popolazione mondiale, contando poco più di un miliardo di seguaci.


Buddismo

Con questo termine si indica la dottrina predicata dal principe Siddharta Gautama (563-483 circa a.C.) detto Buddha, cioè l’Illuminato, dottrina che nacque in India come alternativa al brahmanesimo, ma è diventata poi una delle grandi religioni mondiali; essa può perfino essere considerata come filosofia, visione del mondo, insegnamento etico.
Il Buddismo, con circa 500 milioni di fedeli – circa il 7% della popolazione mondiale – è attualmente il quarto culto più praticato al mondo.


Religioni folkloristiche

Le religioni folkloristiche (o popolari/tradizionali) sono religioni strettamente associate a un particolare gruppo di persone, etnia o tribù. Spesso non hanno credenze formali o testi sacri. Esempi di religioni folkloristiche includono quelle cinesi, quelle africane, religioni native americane e aborigene australiane.
Si stima che intorno alle 405 milioni di persone - circa il 6% della popolazione mondiale – si siano dichiarate seguaci di religioni popolari o tradizionali nel 2010, e si prevede che tale numero raggiungerà i 450 milioni entro il 2050.
Le religioni folkloristiche sono difficili da studiare: meno istituzionalizzate e più diffuse di molte altre religioni minori, esse sono spesso omesse come categoria negli studi anche nei paesi in cui sono ampiamente praticate. Ad esempio, sebbene le religioni popolari siano molto numerose in Cina, in genere non compaiono nelle classifiche delle religioni cinesi, perché non sono tra le cinque religioni ufficialmente riconosciute dal governo.


Ebraismo

Il temine indica in generale l’intera civiltà ebraica e per quanto riguarda più specificamente la religione, generalmente la si divide in due fasi: la religione israelitica e quella giudaica. La prima è riferita al culto e alla fede delle dodici tribù dei figli di Giacobbe, nipote di Abramo, e termina con la caduta di Giuda. La seconda designa quel periodo della storia di questo popolo che comprende, dopo la fine del regno di Giuda, l’esilio babilonese, ma è sostanzialmente la continuazione delle tradizioni delle antiche tribù. Religione israelitica e giudaismo fanno parte delle religioni semitiche dell’Asia Minore. Attualmente gli ebrei sono circa 13 milioni, cioè meno dell’1% della popolazione mondiale.

IL CRISTIANESIMO


Cos'è il cristianesimo?

Il cristianesimo è una religione nata nel I secolo dalla predicazione di Gesù di Nazareth, Dio fattosi uomo, morto e risorto per salvare l’umanità dal peccato. Si tratta di una religione “abramitica” come l’Ebraismo e l’Islam, cioè che rivendica la figura di Abramo come parte integrante della storia sacra. Nell’ambito del cristianesimo ciò potrebbe risultare fuorviante di fronte all’importanza di Gesù, ma la rivelazione ebraica viene accettata nell’ottica secondo cui la predicazione di Cristo ne risulta una perfetta prosecuzione. Non a caso il cristianesimo nacque nel solco della tradizione giudaica, anch’essa religione rivelata con delle sue scritture Sacre e che considera il popolo come il popolo di Dio. Tuttavia, differenze evidenti vi sono tra le due religioni, come il battesimo per i cristiani, la circoncisione per gli ebrei e tanto altro. Il cristianesimo è inoltre una religione universalistica, ossia il cui messaggio non è rivolto a un “popolo eletto” come nel giudaismo, bensì a tutti gli uomini indifferentemente.

Diffusione del cristianesimo

In un primo momento Cristo svolse la sua attività di predicazione nella sua terra d’origine, la Galilea, per poi spostarsi a Gerusalemme, dove raccolse attorno a sé oltre che seguaci, anche oppositori. Ciò che sconvolgeva di più le comunità locali era sia il fatto che Gesù si rivolgesse ai più poveri definendoli più vicini a Dio, sia il fatto che professasse l’esigenza di ottenere una perfezione morale più intima attraverso l’amore per il prossimo e per Dio. Farisei e Sadducei, sconvolti e intimoriti, in accordo con l’autorità romana decisero di arrestare Gesù e condannarlo a morte.

Dopo la morte di Gesù

I discepoli di Cristo continuarono a professare e diffondere la nuova religione, prima in Asia minore, poi in Africa e infine anche a Roma. Tuttavia le persecuzioni si fecero sempre più violente e sistematiche, in quanto molti princìpi cristiani erano in contrasto con la mentalità corrente, basti pensare all’uguaglianza degli uomini di fronte a una società gerarchica con netta distinzione tra liberi e schiavi, oppure il rifiuto di adorare l’imperatore come un Dio. La prima persecuzione violenta fu quella ad opera dell’imperatore Nerone, che portò alla morte gli apostoli Pietro e Paolo.
Per circa tre secoli dopo la morte di Cristo, giudaismo e cristianesimo operarono in concorrenza, ma alla fine il cristianesimo prevalse per il suo carattere universalistico (di contro alla visione nazionalistica del giudaismo), secondo cui tutti gli uomini sono uguali di fronte a Dio.

IL CRISTIANESIMO IN EUROPA

Tra le grandi religioni, il cristianesimo è quella con il maggior numero di fedeli (poco più di 2 miliardi, cioè circa il 31% della popolazione mondiale), con una diffusione geografica prevalentemente in Europa e in Argentina. E’ la religione di Stato in Gran Bretagna, nella forma dell’anglicanesimo, in Finlandia e Norvegia (confessione evangelico-luterana), in Bolivia, Colombia e Paraguay (cattolicesimo romano). Il capo della cattolicità è il papa, che vive nella Città del Vaticano.
Quando si parla di cristianesimo bisogna tenere conto del fatto che dal 1054 (anno dello Scisma d’Oriente) ha avuto origine una ramificazione del cristianesimo in varie correnti, che nel tempo si sono differenziate e affermate sempre di più. Prendendo in esame la situazione europea, nella mappa che segue si può notare chiaramente come la distribuzione di queste tipologie cambi di paese in paese.

  • CHIESA CATTOLICA
  • Concepita come una comunione di chiese a livello universale, che riconosce il papa come autorità assoluta. E’ maggiormente diffusa in Italia per ragioni ovvie, essendo lì la sede del papato, con circa l’81% di cattolici rispetto alla popolazione nazionale; è anche molto diffusa in Polonia, Portogallo e in Irlanda.
  • CHIESA ORTODOSSA
  • Considerata come una comunione di chiese cristiane nazionali che riconoscono autorità indipendenti le une dalle altre. Fanno generalmente riferimento al patriarca della città più importante. E’ prevalentemente diffusa in Moldavia con circa il 94%, in Grecia e in Russia.
  • CHIESA PROTESTANTE
  • Letteralmente che "protesta contro l’autorità del papa e della Chiesa". Crede nella Bibbia come testimonianza della rivelazione di Dio all’umanità, ma rifiuta tutte le regole della chiesa cattolica a partire dai simboli e dalle icone, poiché li concepisce come interpretazione errata dei fedeli; l’unica vera autorità è la Bibbia. Le percentuali più alte si trovano in paesi nordici come l’Islanda con il 91%, la Norvegia e la Svezia, ma anche in paesi come l’Inghilterra e la Germania per ovvie ragioni storiche (come lo scisma dalla Chiesa di Roma).

IL CRISTIANESIMO IN ITALIA

CHI FREQUENTA DI PIU' LA CHIESA?

E' arrivato il momento di focalizzarci sul caso a noi più vicino, ossia quello italiano.
Per rispondere alla domanda, ci soffermeremo sull’analisi della frequenza religiosa utilizzando tre diversi parametri: l'età, la professione e la regione di appartenenza.

ETA'

Il primo parametro scelto è quello dell’età.
Dal grafico emerge che la classe d’età che maggiormente frequenta un ambiente religioso (almeno una volta alla settimana) è quella dei bambini tra i 6 e i 13 anni. La ragione è probabilmente legata al fatto che è molto comune, nelle famiglie italiane, che i genitori scelgano di far frequentare ai loro figli il catechismo. La religione veicola valori morali positivi come l’amore per il prossimo, il rispetto reciproco, quindi l’idea di dare questo tipo di educazione ai propri figli è una scelta generalmente condivisa. Considerando le fasce d'età superiori ai 14 anni, il numero di giovani che frequentano la chiesa è estremamente ridotto. Com'è noto l’adolescenza è un periodo critico, di ribellione e di passaggio, dunque una "crisi religiosa" in questa fascia d'età non è poi così sorprendente. E' perciò altamente probabile che, superata la fascia d'età tra i 6 e i 13 anni, la partecipazione alla vita religiosa cali drasticamente.

Concludendo, è il 40% degli anziani, dai 60 anni in su, a "salvare" la chiesa, insieme al 48.1% dei bambini.

Un'Italia un po' meno religiosa

Osservando i dati relativi alle classi d’età negli anni dal 2010 al 2015, si assiste a una generale diminuzione della frequentazione dell’ambiente religioso. Tuttavia, nonostante questo calo, anche con il passare degli anni i bambini e gli anziani rimangono coloro che vanno più in chiesa.

Un fattore da considerare

Una possibile argomentazione al fenomeno sopracitato potrebbe essere fornita per induzione: essendo aumentati i matrimoni civili (linea di andamento nel tempo), si può dire che i matrimoni in chiesa siano diminuiti; ciò fa ovviamente pensare a un aumento del disinteresse religioso fra la popolazione.

PROFESSIONE

Il secondo parametro scelto per l’analisi è la professione praticata. Sia nel caso degli uomini che in quello delle donne, coloro che frequentano di più la chiesa sono i ritirati dal lavoro. Da questi dati si riesce a desumere (in modo forse scontato) che quindi pratica maggiormente la religione chi ha materialmente più tempo libero (come ad esempio chi è più anziano).
Abbiamo attuato una distinzione in base al sesso per evidenziarne eventuali differenze. Soffermandoci su chi troviamo in seconda posizione nei rispettivi grafici, vediamo che per le donne si trovano le casalinghe, mentre per gli uomini gli imprenditori, i dirigenti e i liberi professionisti.



REGIONE DI APPARTENENZA

Il terzo parametro è quello della regione di appartenenza.
Dalla mappa italiana si ricava che la maggior parte della pratica religiosa risiede nel Sud Italia. Una possibile ragione di ciò può essere individuata in tre eventi prettamente storici: la divisione dell’Italia in un’area longobarda e una bizantina, la latinizzazione del rito religioso nel Sud Italia (avviata con il concordato di Melfi nel 1059) e il Concilio di Trento (1545-1563). Il primo evento ebbe come conseguenza imminente, oltre che una divisione politico-istituzionale della penisola, anche l’instaurarsi di una differenziazione culturale che coinvolgeva l’aspetto religioso. Successivamente questa diversità venne portata avanti nel tempo fino a che si iniziarono a distinguere più nettamente una religiosità “popolare” contro una religiosità “ufficiale”, cioè la religiosità del volgo contro quella degli "intellettuali". L’alternativa tra la “magia” diffusa nel mondo contadino, propria del mondo meridionale, e la razionalità del mondo intellettuale iniziò a farsi meno incisiva col secondo evento sopracitato (latinizzazione del rito religioso nel Sud), ma fu eliminata del tutto con il terzo (la Controriforma). Con il Concilio di Trento infatti le regioni del Sud iniziarono a trovare un vigilante controllo per conformarsi alla chiesa cattolica. Tuttavia in queste zone, nonostante l’intervento dell’autorità ecclesiastica, rimase parzialmente vivo un lato “irrazionale”, magico-primitivo della religiosità popolare. Infatti se confrontiamo la religiosità del Sud con quella del Nord, apparentemente non troveremo grandi differenze, ma la diversità risiede nell’espressività esteriore del culto. Al Sud le celebrazioni sono più vistose e corali, cioè che coinvolgono tutte le classi sociali concependole come “feste collettive”. Al Nord invece la religiosità sembra essere più un fatto individuale, ossia che riguarda il singolo individuo. Non a caso quindi le celebrazioni settentrionali sono caratterizzate da una venerazione più contenuta e più vicina alla tradizione controriformistica.

Ad oggi nel Sud Italia si celebrano le feste patronali con processioni, luminare e spettacoli artificiali straordinari, contro alle semplici funzioni religiose del Nord. Le più suggestive sono quelle praticate nel Salento (Puglia).

CREDITI

SOGGETTI DEGLI SFONDI (in ordine)

San Pietro (Roma), Jama Masjid (Delhi), interno di Santa Maria di Caravaggio (Milano), interno della basilica di San Giovanni in Laterano (Roma).

SOGGETTI DELLE IMMAGINI (in ordine)

“La creazione di Adamo” di Michelangelo nella Cappella Sistina a Roma (dettaglio), rappresentazione di Maometto, “Ecce Homo” di Antonio Ciseri, “Trionfo della fede” di Eugene Romain Thirion.

FONTI

Per realizzare i grafici e trarre le rispettive conclusioni riportate, sono stati consultati il libro “Le grandi religioni” di Francesca Brezzi (tascabili economici Newton, 1994) e i seguenti siti:

REALIZZATO DA

© Progetto realizzato da Arianna Lisi, Elisa Dominutti e Matteo Giannettoni per l'esame di Laboratorio e Progettazione Web, anno 2018.