Antimafia

Antimafia significa Anti-Corruzione e Anti-Violenza.

Dire no all'indifferenza e all'omertà. Non girarsi dall'altra parte.

Significa lottare contro uno dei peggiori mali dei nostri tempi.

Non solo contro un'associazione organizzata, ma ribellarsi contro i soprusi e le ingiustizie quotidiane: se non attivamente, adottando uno stile di vita sociale e solidale, volto a vivere una vita dignitosa e nel rispetto della libertà degli altri.

La mafia non è solo un gruppo di persone legate al malaffare, è anche e soprattutto un atteggiamento.

Molti credono che non ci sia niente da fare, che sia un problema intrinseco nella società, ma non è così: le cose possono cambiare.

«A questo può servire parlare di mafia, parlarne spesso, in modo capillare, a scuola: è una battaglia contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell'uomo per soldi». (Pino Puglisi)

«La mafia è quando tre magistrati vorrebbero oggi diventare procuratore della Repubblica. Uno è intelligentissimo, il secondo gode degli appoggi dei partiti di governo, il terzo è un cretino, ma proprio lui otterrà il posto. Questa è la mafia...» (Frank Coppola)

Stato → Istituzioni e Controlli

Istituzioni giuridiche e magistratura:

Accordi stato mafia

I rapporti fra Stato e mafia ci sono e sono innegabili, ma sarebbe spagliato dire che è lo Stato che si serve della mafia. La mafia non commette delitti “suo malgrado” e non è il braccio armato della politica.

Falcone scrive: “è evidente che è la mafia ad imporre le sue condizioni ai politici, e non viceversa.”

In passato si, ci sono stati veri e propri accordi come quello passato alla storia come "trattativa stato-mafia", deliberato per porre fine della cosiddetta "stagione stragista", in cambio di un'attenuazione delle misure detentive previste dall'articolo 41 bis, grazie alle quali il pool di Palermo guidato da Giovanni Falcone aveva condannato ad anni di cosiddetto carcere duro centinaia di criminali mafiosi.

Adesso si tratta per lo più di una collaborazione clandestina. La corruzione e le tangenti sono il fulcro di questo rapporto. Ad esempio corruzione nelle pubbliche amministrazioni e associazione mafiosa con voto di scambio.

Tipi di corruzione in Italia: per regione; per sesso e fasce di età

Indici di richiesta di raccomandazione per regione

Indici di corruzione con denaro per regione

Indici di richiesta di raccomandazione per sesso e fascia di età

Indici di corruzione con denaro per sesso e fascia di età

Ricorrente è il fenomeno dei comuni sciolti per infiltrazione mafiosa. Dal 1991 al 2018 sono stati sciolti 306 Consigli comunali per infiltrazioni mafiose, di cui 25 annullati a seguito di ricorso. Al primo posto la Campania e a seguire Calabria e Sicilia.

Spicca in primo piano la gestione illecita del sistema di aggiudicazione degli appalti pubblici: delinquenti mafiosi al controllo di appalti pubblici per fornire lavoro nero agli affiliati.

Dunque criminalità organizzata che ottiene in questo modo il controllo dell'appalto, la gestione del lavoro, la speculazione sull'acquisto di materie prime e il controllo della qualità ad opere pubbliche finite.

Tutto questo ha il drammatico risvolto di finanziare il sistema mafioso con denaro pulito e riciclare denaro sporco.

Consigli comunali sciolti per infiltrazione mafiose per regione

In conclusione si può dire che i politici sanno con chi hanno a che fare, ottengono tornaconti in termini di finanziamenti e voti ma non sono loro che tirano la carretta.

La mafia si infiltra nel pubblico e gestisce il lavoro come vuole.

La mafia ha un grande potere, è "uno stato nello stato”. Un’organizzazione radicata territorialmente, caratterizzata da un sistema di regole, codici e rituali, dotata di un esercito armato e di collegamenti con i circuiti finanziari, inserita in molteplici attività economiche. Dunque in questo panorama è chiaro che non può mancare di esprimere una propria identità politica, penetrando nei settori dell’amministrazione, della finanza pubblica e degli enti locali e condizionando pesantemente le scelte professionali e personali di in vastissimo numero di individui.

Controlli

La mafia va combattuta anche e soprattutto strumenti giudiziari e sicurezza.

La Direzione Investigativa Antimafia (DIA), è un organismo investigativo, inquadrato nel Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell'interno della Repubblica Italiana, con compiti di contrasto alla criminalità organizzata di tipo mafioso in Italia.

Il mercato maggiore della mafia è nel narcotraffico e per questo le Forze dell'ordine sono costantemente attive in aeroporti e scali portuali.

Per i voli internazionali si procede a campione. Quelli provenienti da sud America e Africa o con destinazioni europee con scali vengono sottoposti a controllo in modo completo.

Inoltre a collaborare in queste attività di controllo c'è la Guardia di finanza, che concentra tutti i suoi sforzi sulle grandi elusioni, sugli specialisti delle frodi, sui maghi del riciclaggio e sui signori del gioco d’azzardo.

Il controllo non è finalizzato solo all'evasione, bensì anche a denari sottratti con sprechi e malaffare nella gestione di fondi pubblici.

Altro oggetto di interesse per in controlli è il riciclaggio di denaro sporco (guadagnato in maniera illegale) che avviene tramite l'acquisto di attività commerciali, case, palazzi, società di capitali, ecc.

Chi avvia un negozio o un’azienda con questi metodi crea un forte squilibrio nella concorrenza, che diventa sleale. Gli imprenditori che seguono le regole, per rimenere al passo con i concorrent sleali, devono chiedere finanziamenti alle banche. Queste attività inquinano la nostra economia.

Beni confiscati destinati per regione

Nel grafico si può notare il numero di beni confiscati e poi ridestinati nel corso degli anni (fino al 2016) raggruppati per regione.
Le attività illecite della mafia:

Nel dettaglio dei delitti mafiosi

Nel grafico si può notare un andamento opposto: omicidi mafiosi in calo, denunce di associazioni mafiose in aumento.

Indicatori di criminalità per delitto (raggruppati per regione)

Beni confiscati Associazione mafiosa Omicidi per mafia Estorsioni Associazione a delinquere Produzione o traffico stupefacenti Rapine Usura Prostituzione

«La mafia uccide, il silenzio pure…» (Peppino Impastato)

Cittadini → Associazioni e Volontariato

Il cuore pulsante dell’antimafia sono le migliaia di associazioni antimafia, antiracket e antiusura nate dopo gli anni ‘90 con lo scopo di aiutare i cittadini a combattere l'illegalità delle organizzazioni mafiose e non solo.

La loro presenza e supporto al lavoro delle istituzioni nazionali è fondamentale per sentirsi meno soli contro la prepotenza mafiosa e criminale e per per spronare le coscienze delle persone, per creare un gruppo sempre più vasto di gente che crede negli stessi valori di giustizia e libertà.

Fra le associazioni più importanti:

Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie (alla quale sono collegate la maggior parte delle associazioni antimafia italiane)
FAI (Federazione delle associazioni Antiracket Italiane)
Fondazione Caponnetto
Progettolegalità (Fondazione Borsellino)
Fondazione Falcone
Addiopizzo Catania (2004)
Ammazzateci tutti (2005)

Il punto di riferimento maggiore in questo campo è certamente Libera, associazione di promozione sociale fondata nel 1995 da L. Ciotti (attuale presidente). Alcuni dei concreti impegni di Libera sono: la legge sull'uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l'educazione alla legalità democratica, l'impegno contro la corruzione, i campi di formazione antimafia, i progetti sul lavoro e lo sviluppo, le attività antiusura.

Progetti di spicco:

«Una delle cose che le organizzazioni temono di più è l’agire da uomini, l’agire con dignità, il non piegarsi, il non chiedere come un favore ciò che ci spetta di diritto.» (Roberto Saviano)

Impegno → Cosa possiamo fare noi?

Aderire o partecipare ad iniziative di associazioni

Cambiare immagine della mafia

Possiamo cambiare la nostra mentalità. Smetterla di immaginare i mafiosi come uomini d'onore che fanno favori e vederli per quelli che sono: delinquenti, criminali.

Spesso media come Cinema e Televisione fanno passare un'immagine edulcorata e sbagliata della Mafia.

Quest’ultima non viene presentata infatti come un’organizzazione criminale che distrugge le economie di interi Paesi e si infiltra all’interno delle istituzioni anche attraverso la violenza e gli omicidi, anzi. Si presenta una mafia mitizzata, fatta di potere, soldi e prestigio a cui la gente si dovrebbe ispirare.

La mafia trae vantaggio da questa pubblicità positiva. L’immagine che di sé tendono a dare i mafiosi è proprio quella di tutori della buona convivenza civile, di gente che risolve i problemi, di amministratori della giustizia, di specialisti nella soluzione di conflitti.

Togliere spazio alla credibilità della mafia (es. nel lavoro o altro). Che offre ai cittadini un servizio. Ai disperati e emarginati.

Un'immagine sbagliata distorce la realtà e crea falsi miti.

Ostacolare mercato mafioso

In particolare quello che possiamo fare noi ogni giorno è cercare di non alimentare le attività mafiose.

Immobili destinati negli anni 1964-2016

Sono migliaia le aziende gestite da cosche mafiore per riciclare denaro sporco e aumentare le loro entrare/guadagni. La polizia agisce su queste gestioni illecite sequestrandone le attività.

Come si può vedere nel grafico, c'è stato un drastico aumento nel tempo di destinazioni di immobii sequestrati. Il picco si è raggiunto nel 2015.

Immobili e aziende destinate e in gestione in Calabria, Lombardia e Toscana

Per quanto possibile bisognerebbe cercare di non farsi corrompere e non cedere allo scambio di favori.

Incentivare mercato ANTI-mafioso

Forse non tutti sanno, ad esempio, che sono numerosi e di vario genere i prodotti e inziative legate alle attività e aziende sequestrate alla mafia e riqualificate.

Libera ha portato all'approvazione di una legge per il riutilizzo a fini sociali dei beni sonfiscati. Da qui è nata l'idea di una rete internazionale di associazioni ed enti impegnati nella prevenzione del fenomeno mafioso, di criminalità, dei diritti e della giustizia sociale. Questo attraverso numerose attività: iniziative culturali, di apprendimento e di informazione sul fenomeno mafioso e sulle strategie di risposta ad esso; pubblicazioni di libri e brochure; creazione di contenuti audio-visivi; attività di promozione della cultura e del turismo.

Fra le varie attività spicca quella agricola. Coltivazione di prodotti biologici di alta qualità in numerosi terreni confiscati. Questa iniziativa fa parte del progetto Libera Terra. Libera si occupa di fornire un marchio comune a tutte le aziende e cooperative che vogliono aderire al progetto e si occupa di immettere i prodotti sul mercato.

Come grossi partner commerciali Legacoop Puglia, Coop Italia, Conapi, Progeo, Unipol e le due grandi aziende di prodotti biologici Alce Nero e Mielizia. botteghe equo solidali come Altromercato.

Sono inoltre numerose le botteghe in cui si possono trovare questi prodotto (seleziona la tua regione per vedere se c'è una bottega vicino a te):

Un'importante iniziativa è quella di AddioPizzo per sostenere i commercianti che non si fanno sottomettere dai clan locali.

Addio Pizzo è un’associazione di volontariato antiracket, nata nel 2004 a Palermo, che sprona i commercianti a ribellarsi al sistema mafioso dell'estorsione di denaro e i consumatori al "consumo critico Addiopizzo”. Nella sola Sicilia si contano già più di mille imprese aderenti.

«Se vogliamo combattere efficacemente la mafia, non dobbiamo trasformarla in un mostro né pensare che sia una piovra o un cancro. Dobbiamo riconoscere che ci rassomiglia.» (Giovanni Falcone)

Istruzione e Memoria

Istruzione

Mafia è ignoranza.

Mafia è povertà.

La mafia trova reclute o consenso in situazione di degrado economico e sociale.

Quasi sempre i giovani che si affacciano al mondo della criminalità organizzata lo fanno per soldi, per il solo fascino del potere, notorietà e reputazione. Spesso non hanno istruzione e nessuno che gli indirizzi sulla via della legalità e dell'onestà.

Educazione Civica

Previsto per primo da Aldo Moro, è l’insegnamento dei diritti e doveri dei cittadini italiani. Attualmente non è dato grande peso e importanza a questa materia, quando sarebbe molto importante per formare dei cittadini consci delle leggi e rispettosi per il prossimo. Capaci di discernere il bene dal male.

Memoria

Perché ricordare?

Per non far sentire soli le famiglie delle vittime di mafia. Il dolore condiviso fa meno male;

Per manetenere vivo il ricordo e il buon esempio di chi si ha agito con coraggio andando contro alla delinquenza organizzata. Uomini e Donne che hanno alzato la testa e da cui dobbiamo trarre insegnamento e ispirazione ogni giorno;

Per dimostrare che anche se ‘ci ammazzano tutti’, i valori e gli ideali di legalità e ribellione costruttiva rimangono vivi e ardono dentro le coscienze;

Perché ogni nome di ogni vittima di mafia uccisa in qualsiasi periodo ha dignità e diritto di essere ricordato, ascoltato e pronunciato ad alta voce, in tutte le piazze di tutta Italia;

Per ricordare che erano Uomini e Donne di R-Esistenza, di Speranza, Uomini e Donne, e non eroi, non ideali, fatti di carne e di idee che sono ancora attuali;

Perché il ricordo individuale si trasformi in ricordo collettivo, in un valore condiviso, che è occasione di scoperta di terre vicine e lontane, che si trasforma in forza che unisce.

Perché la Giornata della Memoria e dell’Impegno si tiene il 21 Marzo?

La data, approvata dalla Camera dei Deputati, corrisponde alla giornata in cui l'Associazione Libera Contro le Mafie celebra dal 1996 la memoria delle vittime della criminalità organizzata.

«Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.» (Paolo Borsellino)

Percezione del fenomeno mafioso

Quale immagine vi viene in mente con la parola "mafia"?

L'abbiamo chiesto a 100 ragazzi dai 20 ai 30 anni, in prevalenza del nord Italia, raggiungendo la cifra di 200 parole.

Dal WordCloud emerge una prevalenza di 3 parole chiave: violenza (12 ricorrenze), omertà (10 ricorrenze), soldi (8 ricorrenze).

Indubbiamente l'immagine che la gente comune ha della mafia è soprattutto di un gruppo organizzato, un gruppo di persone che collaborano per perseguire i propri interessi utilizzando mezzi illeciti. Usando la violenza e sfruttando la paura.

La paura che si, porta all'omertà e alla collaborazione.

L'interesse sono genericamente i soldi, il denaro, che porta potere e un raggio d'azione sempre più vasto su scala mondiale.

Nonostante nell'immaginario collettivo la mafia possa somigliare ad un tabù, a qualcosa di brutto, ad un male indistruttibile, le cose non stanno proprio così.

Il punto è proprio cominciare a scardinare le paure e a dipingere questo fenomeno con colori nuovi e meno legati agli stereotipi e all'immagine che "loro" vogliono far passare.

Ed è proprio questo l'intento del sito: eliminare le paure attraverso una generale infarinatura di chi e come combatte la mafia al giorno d'oggi. Ma soprattutto dimostrare e spiegare che noi tutti possiamo e dobbiamo contribuire.

Che la mafia è purtroppo anche un atteggiamento, un modo di agire e di pensare egoistico ed opportunistico.

Ed è forse questo i nemico più difficile da scongiurare.

«Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente!» (Peppino Impastato)