Mafia, criminalità e povertà

Uno sguardo all'Italia in generale

Il fenomeno mafioso – che in alcuni territori ha una diffusione capillare – ha assunto diversi caratteri e ha acquistato forme diverse, con strutture e codici seppur simili diversi da regione a regione e talvolta anche tra province d'Italia. Accade anche che la distribuzione e il relativo controllo territoriale appaia complesso e in continua evoluzione e talvolta anche singoli quartieri della medesima città conoscano diverse tipologie organizzative, a seconda della famiglia che ne detiene il controllo. Le formazioni sono spesso strutturate in clan con dei legami familiari quasi sempre di tipo allargato; ciò fa sì che le attività dell'organizzazione criminale rispecchino gli interessi di un determinato gruppo, detto appunto famiglia, che agevola però la frammentazione dei gruppi mafiosi.
In questo progetto si tratterà in particolare di quanto i minori in Italia sono affetti da questo fenomeno. In questo primo grafico possiamo notare come la criminalità minorile, dovuta a influenze di stampo mafioso, ha caratterizzato l'Italia nell'ultimo decennio.

Reati di stampo mafioso ogni centomila abitanti

Nel secondo grafico si prende in analisi come si sia evoluta, nella fascia dal 2004 al 2012, prendendo come intervallo di mezzo il 2008, la situazione riguardante i minori coinvoltì in nella mafia per regione.
Purtroppo, quello che salta subito in evidenza è, prima di tutto, il fatto che il problema sia rimasto all'incirca costante e che non ci sia stato un forte miglioramento o una presa di provvedimenti importanti. L'altro fattore è la concentrazione di minori coinvolti nella mafia, soprattuto nel territorio riguardante dal mezzogiorno in giù.
Il picco lo abbiamo in Campania, mentre per motivi di densità e popolazione la Valle d'Aosta sembra la regione meno affetta dal fenomeno.


I ragazzi e le ragazze a rischio

Esaminando i dati e le statistiche criminali in Italia, la delinquenza minorile recentemente ha ricevuto una notevole attenzione dai mass media e dalla politica. La prevenzione della delinquenza, quindi, è il grediente fondamentale in tutti gli sforzi volti a prevenire che i giovani siano coinvolti in ambito penale, o altre attività antisociali. Sempre più spesso, i governi stanno riconoscendo l'importanza di allocare le risorse per la prevenzione della delinquenza ma, poiché è sempre più difficile fornire le risorse necessarie per una buona prevenzione, le organizzazioni umanitarie stanno insistendo nella cooperazione internazionale per la prevenzione della delinquenza minorile.


La povertà nelle regioni d'Italia

Esistono differenti declinazioni di povertà e tra queste le più diffuse sono la soglia di povertà assoluta e quella di povertà relativa. Secondo l’Istat, la prima “rappresenta la spesa minima necessaria per acquisire i beni e servizi inseriti nel paniere di povertà assoluta”, vale a dire un valore in denaro necessario ad un sostentamento minimo. Si considera invece al di sotto della soglia di povertà relativa “una famiglia di due componenti con una spesa per consumi inferiore o uguale alla spesa media per consumi pro-capite”. Ciò significa che se un nucleo di due persone consuma meno della spesa media per consumi di una sola persona è considerato povero. In questo modo si riescono a legare povertà e disuguaglianza: un paese complessivamente povero ma caratterizzato da una disuguaglianza molto ridotta avrà un tasso di povertà relativa poco rilevante poiché gran parte della popolazione vivrà secondo uno stile di vita non troppo differente rispetto ai più poveri.