Deficit d’acqua
Fiume Tagliamento

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Presentazione

Questo sito è stato realizzato con lo scopo di sensibilizzare il pubblico sullo spreco di acqua. Troverete le referenze per i dati riportati sottoforma di numeri accanto al testo. I grafici qui presenti sono stati realizzati tramite dati dell’ISTAT.

L’acqua un bene prezioso

L’acqua potabile è un lusso nel mondo di oggi e chi ne ha in abbondanza non se ne rende conto. L’aumento della popolazione mondiale, il cambiamento climatico e la costante domanda di energia hanno causato una richiesta di risorse idriche sempre maggiore, tale richiesta però è al limite della sua soddisfacibilità. Secondo il centro ricerche delle nazioni unite entro il 2030, "quasi la metà della popolazione mondiale vivrà in aree ad alto stress idrico, tra cui l’Africa che conterà tra 75 e 250 milioni di persone sottoposte a tale pressione. Inoltre, la scarsità d’acqua in alcune zone aride e semiaride provocherà lo spostamento di un numero di persone comprese fra 24 e 700 milioni". Con questa introduzione molto cruda e molto drammatica voglio presentare il problema della scarsità di acqua potabile. 1

Il ciclo dell’acqua non è in grado di supportare i nostri tempi di vita, il cambiamento climatico accentuato dall’inquinamento e l’aumento della popolazione porteranno a un elevato numero di persone a cui mancherà l’acqua potabile. Molti sforzi sono stati fatti da parte di tutta l’umanità per garantire una crescita di acqua potabile sempre disponibile, ma per quanto ci si sforzi sarà difficile evitare l’inevitabile. Nella mappa di seguito potrete osservare la percentuale di popolazione con accesso ad acqua potabile tramite una fonte accessibile senza premesse, disponibile quando necessaria e libera da escrementi e contaminazioni chimiche. Le sorgenti d’acqua incluse sono: acquedotti, pozzi, pozzi scavati protetti, sorgenti protette e acqua in bottiglia. In base al periodo dell’anno, alcuni dati non sono disponibili e per tanto le nazioni interessate resteranno non selezionabili, per quell’anno. Per visualizzare informazioni aggiuntive su una nazione fare click sulla nazione interessata.

Anno a cui si riferiscono i valori:

I dati riportati in questa mappa e nel grafico successivo sono stati prelevati dal servizio Drinking Water della Data World Bank. Come si può vedere dal grafico l’accesso all’acqua potabile è inferiore al 50% nella maggior parte delle nazioni del continente africano. Nonostante questo, grazie anche agli aiuti umanitari e all’attenzione da parte dei singoli individui la disponibilità di acqua potabile nel mondo (o almeno nelle nazioni quì riportate) dall’anno 2000 al 2015 è andata ad aumentare.

L’acqua potabile diminuisce?

Nel grafico seguente vi mostro una media mondiale dell’andamento annuo della percentuale di persone che hanno accesso all’acqua potabile. Notate che l’assenza di alcune nazioni in determinati anni e la loro presenza in altri altera il grafico, dando una percezione errata del risultato finale. Infatti il forte andamento crescente della linea blu è dovuto all’aumento delle nazioni che hanno condiviso i loro dati negli anni seguenti il 2000, selezionando le nazioni presenti dal 2000, si ottiene un grafico moderatamente crescente. Fare click sulle voci in basso nel grafico per isolare le nazioni sempre presenti nel database dal 2000 in poi. La linea verde indica la media della percentuale di popolazione le cui nazioni sono sempre state presenti nel database dal 2000 in poi, mentre la linea blu è la media generale.

L’andamento della linea verde che indica una media reale dei paesi presenti nel database non rappresenta però l’andamento medio del mondo reale, la mancanza di dati non permette di realizzare un grafico completo a livello mondiale. Si può però affermare che contrario di quello che avremmo potuto aspettarci dal 2000 al 2015 la percentuale di popolazione con accesso ad acqua potabile è andata aumentando, probabilmente ciò è dovuto a diversi fattori, sia positivi che negativi. Nei paesi poveri è possibile che un elevata mortalità dovuta a malattie e a un ridotto numero di nuovi nascituri, abbiano contribuito se pur di poco ad aumentare l’andamento medio del grafico. Questo aspetto negativo può essere associato a un numero ridotto di eventi di siccità rispetto agli anni precedenti e magari anche ad aspetti positivi come la costruzione di dighe e pozzi per prelevare e conservare l’acqua. Mentre nei paesi industrializzati un’educazione civica mirata a evitare gli sprechi di acqua può aver influito sulle politiche aziendali e sulle abitudini dei cittadini. Tutto ciò a contribuito ad aumentare la percentuale di popolazione in grado di accedere a risorse idriche potabili.

Sposto adesso la vostra attenzione sull’Italia, paese benestante da un punto di vista di risorse idriche, anche se di recente alcuni cambiamenti potrebberò essere il segnale di un mutamento negativo. Infatti, secondo un comunicato istat del 2017, nei quattro principali bacini idrografici italiani (Po, Adige, Arno e Tevere) le portate medie annue hanno registrato una riduzione media complessiva del 39,6% rispetto alla media del trentennio 1981-2010. Tale cambiamento ci dovrebbe mettere in allerta. 2 Il dato allarmante però sembra non aver influito, per lo meno nel 2015, sulle entrate e sui consumi di acqua delle regioni italiane. Nel grafico che segue vi mostro un andamento annuo delle entrate e dei consumi di acqua potabile per regioni. I dati arrivano fino al 2015. Se il grafico dovesse risultare poco chiaro fate un click sul pulsante "Cambia Grafico" così verrano mostrati gli stessi dati ma in un’altra forma.

Selezionate una regione per vedere nel grafico le sue entrate di acqua e i suoi consumi:

Un altro resoconto dell’istat riporta che nel 2015 è andato disperso il 38,3% di acqua potabile immessa nelle reti di distribuzione, pari a 3,2 miliardi di metri cubi dato in peggioramento rispetto al 2012 con perdite del 34,3%. Però gli stessi dati istat utilizzati in questo sito dimostrano come i consumi siano sempre sati inferiori rispetto alle entrate, seguendo il naturale scorrimento della pagina potrete osservere un grafico sulle entrate medie in Italia e uno sui consumi medi dal 1999 al 2015, nel successivo paragrafo. 3

La mappa che segue serve per farvi un’idea della quantità di acqua potabile in migliaia di metri cubi disponibile nelle regioni in un determinato anno. Se cliccate su una regione vedrete la fonte da cui viene attinta l’acqua e la relativa quantità per quell’anno.

Selezionate l’anno qui:

Vi mostro ora il grafico annuo delle medie di entrate di acqua in italia per cercare di individuare la dispersione di acqua nelle rete di distribuzione:

In effetti dall’anno 2012 all’anno 2015 si può osservare un decremento nelle entrate di acqua potabile a livello nazionale.

Chi spreca l’acqua potabile?

Sicuramente io, ma forse anche voi. Guardate quanto consuma il vostro comune con questo grafico dove potrete osservare l’andamento tra consumi ed entrate di acqua del vostro comune nell’anno 2015.

Filtrate il comune dai menu di scelta:
Regione: Provincia: Comune:

Il comune con più consumi risulta essere Comune con uno spreco pari a 0 di migliaia di metri cubi.

Dalle grandi aziende fino ai singoli cittadini, lo spreco di acqua potabile è sempre presente. A sprecare l’acqua potabile siamo noi ogni qual volta preferiamo l’acqua in bottiglia a quella del rubinetto ogni volta che non usiamo il doppio pulsante quando tiriamo lo sciaquone, ogni volta che lasciamo aperta l’acqua quando usiamo il sapone sotto la doccia. Oltre ai piccoli gesti quotidiani che contribuiscono a sprecare l’acqua c’è un altro fattore importante chiamato impronta idrica o in inglese waterfootprint. Si tratta del volume totale di risorse idriche utilizzate da un paese per produrre i beni e i servizi consumati dagli abitanti della nazione stessa. L’impronta idrica di un prodotto commerciale che sia una maglietta o una serie tv in streaming è data dalla quantità totale di acqua dolce impiegata durante tutta la produzione. Secondo WWF l’abitante medio del pianeta consuma 1240 m3 l’anno di acqua e un italiano ogni giorno usa in media 380 litri di acqua solo per gli scopi domestici, quantitativo che aumenta se si considera anche l’impronta idrica, che fa aumentare il valore a 6400 litri a testa ogni giorno che sono circa 2334 m3 l’anno. Questa è la nostra impronta idrica che secondo WWF classifica il nostro paese al 4° posto per il più elevato consumo individuale.

Nel grafico che segue riporto il consumo medio degli italiani dal 1999 al 2015, questo grafico ottenuto dai consumi per regioni si lega al paragrafo precedente sul 38,3% di acqua andata dispersa nelle reti di distribuzione, perchè a tale dispersione corrisponde anche un minor consumo di acqua da parte degli italiani, tra il 2012 e il 2015.

Il grafico mostra chiaramente un consumo elevato in partenza che ha raggiunto il suo apice nel 2008, per poi discendere gli anni succesivi.

E tu quanta acqua sprechi all’anno?

Scoprilo con questo semplice test:

Domande Risposte
Quante persone con più di 4 anni vivono in casa tua?
Quante docce fa la tua famiglia in media in una settimana?
Quanto tenete aperta l’acqua sotto la doccia in media?
Com’è il soffione della doccia?
Quanti bagni fate in media tu e la tua famiglia?
Chiudi l’acqua quando usi il dentifricio per lavarti i denti?
Quante volte al giorno tirate lo sciacquone?
Lo sciacquone ha 1, 2 pulsanti o ha un regolatore?
In quale classe rientra la tua lavatrice? A, B o C?
Quante volte alla settimana accendi la lavatrice?
Come lavi i piatti?
Quante volte alla settimana lavi i piatti?
Per il risultato clicca qui:
Donna con acqua

Trasporto acqua

Consigli e conclusioni

Grazie per aver letto questa breve relazione sull’ acqua potabile, scritta e prodotta da me, Alessandro Mazzeo. Le immagini sono state prese da WWF e UNICEF, presentate quì in bassa risoluzione con scopo didattico e illustrativo. Se vuoi qualche consiglio su come ridurre gli sprechi eccoti servito: