L'ITALIA CHE GIOCA

la fortuna non esiste

Quanto denaro si muove tra slot machines, gratta&vinci, superenalotto e scommesse?

Solo nei primi sei mesi del 2017 gli italiani hanno puntato nei vari giochi oltre 37 MILIARDI DI EURO. Questa cifra si riferisce alla raccolta, ovvero a tutti gli euro che vengono puntati. Ed è composta dalla spesa, ovvero dai soldi che gli italiani hanno effettivamente sborsato per giocare, e dalle vincite ripuntate. Un esempio può servire a chiarire: diciamo che si acquista un gratta&vinci da 1 euro, si gratta e si vince 1 euro. Si decide quindi di reinvestirlo in un altro tagliando, che però questa volta non è vincente. In un caso come questo, i contatori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli segneranno 2 euro come raccolta (il costo dei due biglietti), 1 euro come spesa (la somma effettivamente uscita dal portafogli del giocatore) e 1 euro di vincita (per quanto sia stata reinvestita).

Quanto spende una regione?


La definizione dell'elemento SPESA possiamo semplicemente recuperarla dal dizionario italiano : L’atto dello spendere, la somma di denaro che si spende o si cede in cambio di un bene o un servizio, o per altro fine.


Dunque dalla nostra analisi possiamo visualizzare quanto una regione ha speso complessivamente nel triennio 2014-2016. Sono numeri davvero impressionanti quelli che osserviamo; suddividendoli per tipo di gioco possiamo determinare che i giochi più usati sono gli apparecchi VLT, reperibili in molte attività pubbliche commerciali, a seguire le lotterie da "banco", come i gratta e vinci, e al terzo posto il gioco del lotto. A questo punto, ci viene da pensare che l'accessibilità al gioco sia direttamente proporzionale alla probabilità che una persona, minorenne o maggiorenne, ci spenda dei soldi.

QUANTO SI VINCE?


Muovendoci sempre su una sottile linea interpretativa per quanto riguarda le VINCITE, definiamo quest'ultime come l'esito positivo ad un ipotetico investimento. Tuttavia va misurata l'effettiva consistenza della vincita rispetto l'economia del singolo.


I dati parlano chiaro: vince chi gioca di più. Va fatta però una premessa essenziale : il risultato finale di qualsiasi investimento va considerato come la somma di singole giocate. Dinamica essenziale per capire come vengono aggirate le cosiddette possibilità (a differenza di un gioco come il poker che ha comunque una base probabilistica matematica). Dai grafici osserviamo come in Lombardia si vincono in media 10 MILIARDI E MEZZO l'anno, a fronte dei quasi 15 MILIARDI SPESI.

DOVE SI GIOCA?



Negli ultimi anni, la crescita del machine gambling (azzardo tramite macchine) ha cambiato radicalmente il volto del fenomeno del "gioco pubblico" e, di conseguenza, anche della dipendenza da gioco d’azzardo è aumentata vertiginosamente. Per esempio, solo in Lombardia esistono oltre 13 mila esercizi che contengono circa 63 mila slot al proprio interno.


L'analisi che riporteremo è sulla rete di distrubuzione dei giochi. In tutta Italia ci sono circa 200 sale bingo, 3 mila punti gioco ippico, 33 mila punti vendita di giochi a concorso, 69 mila esercizi nel quale è possibile giocare una lotteria ad estrazione (11 tipologie), e quasi sicuramente nello stesso esercizio ci sarà la possibilità di giocare uno dei circa 57 tipi di lotteria istantanea. In italia sono presenti 400 MILA apparecchi vlt.

PRO CAPITE


Analizzando il quanto e il dove, nelle sue possibili accezioni, attraverso i nostri dati siamo riusciti a fare una stima approssimativa per quello che potrebbe essere il consumo pro capite regionale.


Incrociando gli abitanti di ogni regione con i consumi complessivi di queste ultime, è possibile evincere che l'arco economico pro capite oscilla tra 500EURO e 1500. Maggiore è il numero di abitanti, maggiore sarà la presenza di giochi e, a sua volta, più alta la probabilità di consumo.

CONCLUSIONI

Se pensiamo che almeno il 50% delle persone ha giocato d'azzardo almeno una volta, ci rendiamo conto della grandezza del fenomeno.
I dati parlano chiaro: dal 2014 al 2016 l'Italia ha speso 215 MILIARDI. La Lombardia insieme ad Abruzzo, Lazio, Emilia Romagna e Campania, sono le regioni dove si è speso di più nel 2016.
Al netto delle vincite, lo stato ha incassato circa 50 MILIARDI in tre anni.
Le conseguenze che il gioco instaura nel tessuto sociale sono ampie, con l'aggravante di non essere direttamente verificabili.
È abbastanza chiaro che incentivare il gioco "responsabile", non è una politica responsabile.