N a s c i t e

La vita è una fiamma che via via si consuma,

ma che riprende fuoco ogni volta che nasce un bambino.

George Bernard Shaw


Introduzione

L’Italia fa sempre meno figli, la popolazione invecchia e quasi un quarto degli abitanti ha più di 65 anni. Aumenta l’età delle donne al primo parto mentre le donne sotto i 32 anni e sopra i 32 anni hanno un tasso di fecondità per donna simile, un dato preoccupante se si pensa che le condizioni di fertilità e fecondità sono di molto superiori fino ai 30 anni. L’immigrazione straniera che ha sempre comportato un apporto positivo rallentando la denatalità, evidenzia una diminuzione di natalità pur essendo molto più elevata di quella delle donne italiane (1,95 contro 1,27).
Questa è la fotografia scattata dall'Istat all'Italia negli ultimi anni.

Il numero medio di figli per donna, in calo per il sesto anno consecutivo, si assesta a 1,34. Nel 1995 la fecondità era più elevata per le donne italiane del Mezzogiorno rispetto a quelle del Nord e del Centro Italia, ma oggi questa differenza è stata sostanzialmente colmata: includendo anche le donne straniere il numero di figli per donna nel 2012 è più alto nel Nord (1,48) che nel Centro (1,42) o nel Mezzogiorno (1,34).

Baby mamme

Sono in crescita costante negli ultimi anni le "baby mamme", le ragazzine che partoriscono tra i 15 e i 20 anni.

Il divario tra Nord e Sud è notevole: il 71% delle baby-mamme vive al Sud, dove i nati da madri under 20 rappresentano il 3% del totale delle nascite nell'area, a fronte dell’1,3% nell’Italia Nord-orientale e Nord-occidentale e dell’1,1% dell’Italia.

Sono equamente divise tra italiane e straniere, anche se al Nord la maggior parte di queste sono straniere, mentre al Sud, soprattutto nelle zone caratterizzate da forte disagio economico e sociale, si tratta di italiane.

La maggior parte di queste adolescenti provengono da classi sociali svantaggiate, da famiglie disfunzionali e con pochi riferimenti affettivi, con toria di trascuratezza e/o abusi, con problemi economici e scarsa istruzione, e spesso sono a loro volta figlie di ragazze madri adolescenti.

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15 anni (o meno) 16 anni 17 anni 18 anni 19 anni 20 anni

Over mamme

L'Italia è il Paese in Europa con il tasso più elevato di "over mamme", ovvero donne che fanno il primo figlio dopo i quarant’anni.

Posticipare la maternità in età sempre più avanzate è una scelta che riguarda soprattutto le madri di cittadinanza italiana. Nel 2015 le donne hanno in media 31,7 anni alla nascita dei figli, ma il valore sale a 32,3 anni per le madri di cittadinanza italiana.
Circa l’8,3% dei nati, oggi, in Italia, ha una madre di almeno 40 anni.


Il dato nazionale nasconde, però, significative differenze territoriali.
Le regioni del Centro-Nord sono quelle che presentano il calendario più posticipato; tra le regioni del Centro spicca il Lazio (32,1 anni), mentre tra quelle del Nord, l’età media al parto più elevata si riscontra in Veneto (31,9 anni). Tra le regioni del Mezzogiorno (31,4 anni al Sud e 31,2 nelle Isole), la Sardegna è la regione che detiene il primato italiano per posticipazione del calendario riproduttivo (32,4 anni).

Le madri straniere, invece, presentano un’età media al parto molto anticipata rispetto alle madri italiane; a livello nazionale, le madri straniere sono mediamente più giovani di 3,6 anni, con un picco di oltre 4 anni di differenza nel Centro Italia.

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40 anni 42 anni 44 anni 46 anni 48 anni 50 anni e più

Genitori italiani e stranieri in Italia

Nel 2015 gli stranieri residenti in Italia erano poco più di 5 milioni e rappresentavano l'8,3% della popolazione residente sul territorio nazionale.
A livello europeo, l'Italia si trova al terzo posto per numero di stranieri residenti.

L'incidenza delle nascite da genitori stranieri, che comunque va lentamente riducendo, è molto più elevata nelle regioni del Nord, dove la presenza straniera é più stabile e radicata e, in misura minore, in quelle del Centro. Nel 2015 é di cittadinanza straniera circa un nato su 4 in Emilia-Romagna, oltre il 22% in Lombardia, circa un nato su 5 in Veneto, Liguria e Toscana. La percentuale di nati stranieri é decisamente più contenuta in quasi tutte le regioni del Mezzogiorno (5,5% al Sud e 4,9% nelle Isole).

Il numero aumenta se si considera il complesso dei nati con almeno un genitore straniero. A livello territoriale la geografia è analoga a quella delle nascite da genitori solo stranieri, ma con intensità decisamente più elevate: in media nel 2015 ha almeno un genitore straniero circa il 29% dei nati al Nord e il 23,7% al Centro, mentre al Sud e nelle Isole le percentuali scendono a 8,7% e 7,8%.

Bambini nati da almeno un genitore straniero nell'anno 2015.

Scende il livello dei nati con uno o entrambi i genitori stranieri, quasi 101 mila nel 2015, pari al 20,7% del totale dei nati in Italia.
Si osservano, tuttavia, due tendenze divergenti per i nati in coppia mista e per quelli con entrambi i genitori stranieri.
I primi, passati da 23.970 del 2008 a 29.670 del 2015, presentano un andamento oscillante a partire dal 2010. I nati da genitori entrambi stranieri, invece, dopo un incremento sostenuto fino al 2012 sono diminuiti di quasi 8 mila unità negli ultimi tre anni e nel 2015 ammontano a 72.096 (14,8% del totale).

Va però considerato che il crescente grado di "maturità" dell'immigrazione nel nostro Paese, testimoniato anche dal notevole aumento delle acquisizioni di cittadinanza italiana, rende sempre più complesso misurare i comportamenti familiari dei cittadini stranieri.

Si riscontra, infatti, un numero rilevante di acquisizioni di cittadinanza proprio da parte di quelle collettività che contribuiscono in modo più cospicuo alla natalità della popolazione residente (albanesi e marocchini), che arrivano a coprire oltre il 42% delle acquisizioni registrate nell’ultimo anno dai cittadini non comunitari.

Curiosità

Le mamme straniere possono accedere al "Bonus mamma?"
Come vengono chiamati i bambini in Italia?
IUS SOLI:
Di cosa si tratta? Come funziona?
Nascono più bambini da coppie sposate o non sposate?

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Progetto realizzato per l'esame di Laboratorio Progettazione Web del corso di laurea in Informatica Umanistica, nell'anno accademico 2017-2018, presso l'Università di Pisa.
I dati sono stati estratti dalle banche dati (DemoIstat) e caricati su un database SQL, interrogato attraverso alcune API in PHP.
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