Informa affronta il tema dei grandi squilibri esistenti, a livello mondiale, tra i Paesi in via di sviluppo e i Paesi occidentali.
L’ obiettivo di questo esempio di digital long form journalism, è fornire le evidenze fattuali dello squilibrio nutrizionale mondiale, analizzando i dati relativi al dilagare di obesità e sovrappeso da un lato e malnutrizione dall'altro;
Non è solo un elenco di dati, già abbondantemente presenti sul web. INFORMA nasce per presentare ai lettori le statistiche in modo interattivo.
La possibilità di interagire con i grafici consente di approfondire e trarre spunti di riflessione su un paradosso che interessa il mondo intero, compresa l'Italia, al quale è dedicata una sezione speciale. I dati presi in analisi si riferiscono ai trend nella massa corporea della popolazione di quasi 200 nazioni. Le statistiche relative a obesità e malnutrizione sono elaborate in base agli indici di massa corporea ( IMC » o BMI, Body Mass Index) di oltre 19 milioni di persone provenienti da nazioni diverse. Per sapere di più sulle fonti vai alla sezione ad esse dedicata »
le persone obese, una su dieci.
le persone che soffrono la fame
di italiani in sovrappeso
Negli ultimi 40 anni, il numero di obesi nel mondo è aumentato senza controllo, fino a raggiungere i 641 milioni di persone (contro i 105 milioni del 1975). Una crescita di oltre il 600%.
Tutto ciò non deve però far dimenticare che la malnutrizione per difetto resta comunque un problema reale nelle regioni più povere del mondo, un buon motivo in più per trattare il problema di un'alimentazione non adeguata a livello globale.
Nel mondo, il cibo prodotto per nutrire l'intera popolazione umana è più che sufficiente, ma non è distribuito equamente. Un terzo della popolazione mondiale consuma i tre quarti delle risorse della Terra.
“Globesity“. Un termine nuovo, violento ma chiarissimo, coniato dalla OMS ( Organizzazione Mondiale della Sanità » ) per definire l’epidemia di questi anni. Obesità Globale.
Dallo studio emerge che la maggioranza della popolazione adulta obesa vive in paesi del primo mondo : Stati Uniti, Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito Irlanda (che da soli contano oltre 80 milioni di adulti obesi).
I ricercatori hanno anche sottolineato che, se non sarà fatto nulla per cambiare il trend, nel 2025 un quinto degli adulti sul pianeta saranno obesi, con gravi conseguenze sui costi per i servizi sanitari.
La percentuale di persone in sovrappeso a Nauru (uno stato insulare dell'Oceania) è del 94,5%, la più alta al mondo, tanto da aver fatto entrare il piccolo Stato nel Guinness dei primati. Inoltre come si nota dal grafico, il 78% della popolazione è clinicamente obesa.
Le cose non vanno meglio in Italia, dove il 46,4% degli adulti ha dei chili di troppo e, di questi, il 10,2 % è obeso. Numeri in continua crescita e aumentati di circa 3 punti percentuali dal 2001 al 2014. Il problema riguarda più gli uomini che le donne, soprattutto se in difficoltà economiche e con basso livello di istruzione. Vi sono delle differenze territoriali, come mostra il grafico sottostante, generato sulla base del Rapporto “Osservasalute” del 2015.
L'Italia rispecchia, se pur in percentuale molto minore rispetto alle altre nazioni Europee, l'andamento dell'obesità per livello di educazione: chi, infatti, a un livello di scolarità più basso corrisponde un livello di obesità più alto.
Un aspetto interessante che emerge nell’indagine riguarda la relazione tra Bmi e livello di istruzione: mentre per i normopeso la percentuale più elevata si riscontra tra gli individui che hanno la licenza media superiore, nei sovrappeso la percentuale è simile tra quelli che possiedono la licenza media inferiore e coloro che hanno la licenza superiore. Si rileva una relazione inversa tra obesità e istruzione, in quanto la percentuale degli obesi aumenta con la diminuzione del titolo di studio (escludendo la licenza elementare) ed è più alta tra gli intervistati che hanno solo la licenza media (46%).
L’obesità risulta essere un problema che riguarda principalmente le categorie sociali svantaggiate, vale a dire la fascia di popolazione che presenta minori livelli di istruzione e maggiori difficoltà ad accedere all’assistenza medica, a causa dei bassi livelli di reddito.
Infine, l’aumento del livello di istruzione può significativamente contribuire a ridurre i tassi di sovrappeso e di obesità. Un consumatore informato adeguatamente, infatti, può prendere decisioni circa le sue scelte dietetiche in maniera più consapevole.
Nonostante i progressi fatti, ci troviamo ancora, e troppo spesso, davanti a situazioni disperate di fame e malnutrizione. Senza che il mondo vi presti attenzione.
Rispetto al 2000, oggi il livello di fame nel mondo in via di sviluppo è sceso del 29%. Nonostante questi progressi, i numeri a livello mondiale rimangono angoscianti, con 842 milioni di persone vittime della fame, un bambino su quattro circa affetto da arresto della crescita. La serie di questi rapporti registra lo stato della fame a livello globale e paese per paese, mettendo in luce quelle regioni e quei paesi dove è più importante intervenire per combatterla.
Tra le nazioni più affette ci sono Bangladesh, India, Afghanistan ed Eritrea.
Majid Ezzati, ha spiegato in una frase esemplicativa quanto i dati siano correlati
“Il tutto si riduce a non avere abbastanza cibo da mangiare, o non avere abbastanza cibo salutare da mangiare.
Sono diverse manifestazioni dello stesso problema.”
Tenersi IN FORMA, ma anche INFORMATI !
Migliorare le tecnologie e i sistemi di distribuzione in modo da ridurre al minimo le perdite di cibo lungo le filiere;
Sviluppare politiche efficaci per limitare gli sprechi alimentari;
Riformulare le politiche agricole nel Nord del mondo in modo che non ostacolino lo sviluppo dei mercati agricoli del Sud;
Incrementare la produttività agricola dei piccoli coltivatori, assicurando loro l’accesso alla terra;
I paesi industrializzati devono limitare l’impatto delle loro politiche a livello globale, in particolar modo nel Sud del mondo;
Concentrarsi sulla prevenzione e rendere i cibi salutari più economici ed accessibili;
Leggere, documentarsi su INFORMA , migliorare la nostra salute e quella di chi ci sta vicino, monitorando il nostro indice di massa corporea
L'indice di massa corporea (abbreviato IMC o BMI, dall'inglese body mass index) è un dato biometrico, espresso come rapporto tra peso e quadrato dell'altezza di un individuo ed è utilizzato come un indicatore dello stato di peso forma.
Progetto realizzato per l'esame di Laboratorio e Progettazione Web, aa. 2015/2016. Nella speranza che le informazioni e l'analisi dei dati possano tradursi in riflessioni e azioni concrete verso un mondo migliore.