L'aria che si respira a Taranto è davvero così inquinata?

L'interesse verso la tematica Ilva si è acceso nel 2012 quando l'industria è stata sequestrata a causa del "Disastro Ambientale" che ha provocato.

Sono passati 5 anni da quel sequestro ma l'Ilva continua ancora a produrre ed i cittadini non fanno altro che chiedersi "Ma cosa è cambiato?". Per cercare di rispondere a questa domanda, analizzeremo i dati registrati nel 2016 dalle centraline di monitaraggio della qualità dell'aria che l'A.R.P.A. ha installato in alcune zone sensibili della città.

I principali inquinanti

Gli inquinanti analizzati sono:

  1. PM10: insieme di sostanze solide e liquide con diametro inferiore a 10 micron. Derivano da emissioni di autoveicoli, processi industriali, fenomeni naturali.
  2. PM2.5: insieme di sostanze solide e liquide con diametro inferiore a 2.5 micron. Derivano da processi industriali, processi di combustione, emissioni di autoveicoli, fenomeni naturali.
  3. IPA: inquinanti organici costituiti da più anelli benzenici condensati, si formano per combustione incompleta di combustibili fossili ma anche di legno e rifiuti. (Uno di essi, il benzo(a)pirene, è classificato dalla IARC ha come cancerogeno per l’uomo).
  4. NO2: gas tossico che si forma nelle combustioni ad alta temperatura. Sue principali sorgenti sono i motori a scoppio, gli impianti termici, le centrali termoelettriche.
  5. C6H6 (Benzene): liquido volatile e dall’odore dolciastro. Deriva dalla combustione incompleta del carbone e del petrolio, dai gas esausti dei veicoli a motore, dal fumo di tabacco.
  6. H2S: gas incolore dall'odore caratteristico di uova marce. L’H2S di origine antropica si forma, tra l’altro, nei processi di depurazione delle acque reflue, produzione di carbon coke, raffinazione del petrolio.
  7. CO: sostanza gassosa, si forma per combustione incompleta di materiale organico, ad esempio nei motori degli autoveicoli e nei processi industriali.

Centraline

L'A.R.P.A. ha installato diverse centraline nella città che rilevano giornalmente le quantità di inquinanti presenti nell'aria.

Queste centraline sono posizionate in posizioni strategiche: alcune vicino l'ILVA, altre in zone più trafficate ed altre ancora in quartieri distanti sia dall'industria che dalla città. Per esempio le centraline di via Machiavelli e via Archimede si trovano in un quartiere (Tamburi) molto vicino all'ILVA. Via Alto Adige, invece, è una via molto trafficata e si notano valori più alti di NO2, gas tossico che si forma nelle combustioni ad alta temperatura e la principale sorgente sono i motori a scoppio. Quindi nei grafici si noteranno valori più alti rispetto ad altre centraline, come per esempio Talsano o San Vito, piccole frazioni.

Sostanze solide e liquide

PM10

I grafici riportano le medie mensili di PM10 (μg/m³) misurate a Taranto, Massafra e Statte. Il valore limite previsto dal D.Lgs. 155/2010 è di 50μg/m³, quindi mai superato sia nel 2013, che nel 2016.

2013 2016

PM2.5

La soglia di concentrazione in aria delle polveri fini di PM2.5 è stabilita dal D.Lgs 155/2010 ed è pari a 25μg/m³. La caratterizzazione dei livelli di concentrazione in aria di PM2.5 nel comune di Taranto al 2016 non ha mostrato superamenti di questo parametro. I grafici mostrano notevoli miglioramenti rispetto al 2013. La concentrazione più elevata è stata registrata nella centralina di Via Machiavelli.

2013 2016

Idrocarburi policiclici aromatici

I valori di IPA totali presenti in aria sono rilevati con il Monitor "Standard Real-Time for Particle-Bound Polycyclic Aromatic Hydrocarbons". La concentrazione media annuale di IPA totali misurati nella centralina situata in Via Alto Adige è uguale a quella di Via Machiavelli. Nel corso del 2016 si osservano valori più bassi nei mesi estivi.

Gas Nocivi

NO2

Il valore limite per gli ossidi di azoto è di 40μg/m³. Il picco di emissioni nel 2016 si è registrato a gennaio nella centralina di Via Alto Adige, zona particolarmente trafficata, ma le medie annuali sono inferiori al limite consentito sia nel quartiere Tamburi (quello più esposto alle emissioni dell'Ilva) sia nelle altre centraline considerate.

Attraverso l'analisi dei grafici si nota che le emissioni sono più forti nel periodo invernale.

2013 2016

C6H6

Il D.Lgs 155/2015 fissa un valore limite di concentrazione annuo di 5μg/m³. Confrontando i dati del 2016 con quelli del 2013 si evince che le emissioni sono notevolmente diminuite sopratutto nella centralina di Via Machiavelli. Anche nel 2013 le medie sono risultate basse e al di sotto del VL.

2013 2016

H2S

L'idrogeno solforato è riconoscibile dall'odore caratteristico di uova marce. Dato che l'H2S non rientra fra gli inquinanti normati, il valore assunto come soglia olfattiva è pari a 7μg/m³.

CO

Nel seguente grafico sono riportati i valori medi mensili di monossido di carbonio. Durante il 2016 non è stato mai superato il valore limite pari a 10mg/m³.

Conclusioni

I risultati di queste analisi sono molto positive e incoraggianti. Le concentrazioni annuali di PM10 mostrano livelli in decremento a partire dal 2013. Nel 2016 le concentrazioni sono risultate inferiori rispetto a quelle del 2013. In nessun sito del comune di Taranto viene superato il valore limite previsto dal D.Lgs. 155/2010 pari a 40μg/m³ e nemmeno il numero massimo di 35 superamenti consentiti dalla norma.

Anche i dati riguardanti le concentrazioni di PM2.5 nel 2016, non hanno mostrato superamenti di tale paramentro rispetto al Valore Limite per la protezione della salute umana pari a 25μg/m³. I livelli più elevati sono stati registrati nei mesi di Gennaio, Luglio e Dicembre.

A partire da settembre 2012, i livelli di IPA tot hanno subito un netto decremento. Nel corso del 2016, si osservano valori più bassi nei mesi estivi, in modo più marcato nel sito di via Alto Adige e in quello di via Machiavelli.

Per quanto concerne le concentranzioni di benzene e di diossido di azoto, le medie annuali sono risultate inferiori al limite annuale consentito sia sulla media annua nel quartiere tamburi sia nelle altre centraline considerate.