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Quanto è aumentato il consumo degli alcolici in Italia negli ultimi anni e chi sono i maggiori consumatori?

Scoprilo subito.

- Storia dell'alcol -

L’alcol è una delle bevande più consumata nella storia dell’uomo. Fin dai tempi dei Sumeri e degli egizi la popolazione usufruiva di questa bevanda, tant’è vero che nel codice di Hammurabi del 1800 a.C. vi sono scritte leggi che regolano il commercio del vino; addirittura gli schiavi addetti a costruire le piramidi bevevano birra. Sembrerebbe che anche cacciatori e contadini della preistoria (20.000 anni fa) conoscessero l’effetto della fermentazione di uva e cereali. Nelle società orientali il vino era la bevanda più consumata, l’acqua non si beveva e anche a Roma c’era questo culto. È bene sottolineare che la gradazione alcolica era di gran lunga inferiore a quella dei giorni nostri. Un ruolo importante delle bevande alcoliche si ha nelle pratiche religiose di moltissimi popoli, civiltà precolombiane, greche e anche romane con la mitologia di Dionisio e Bacco. Il vino ha anche un ruolo centrale nella religione cristiana, infatti simboleggia il sangue di Cristo; nonostante questo nella Bibbia viene condannato l'abuso di alcol, così come nel corano, per questo chi segue la religione islamica non può assumere bevande alcoliche. Fu la scoperta della distillazione nel 1400 a provocare la prima importante trasformazione qualitativa e quantitativa del consumo di alcol, tanto da attirare l'attenzione sugli aspetti negativi di questa sostanza, poiché assunta in quantità nocive. Nel corso della storia, infatti, vari Paesi cercarono di limitare l'assunzione di alcol da parte dei cittadini (ad esempio nel 1525 in Inghilterra fu emanata una legge contro l'ubriachezza e dalla seconda metà dell'800 agli anni '30 del '900 si ha il Proibizionismo in America). Oggigiorno il consumo di alcol è regolato da leggi e rimane la sostanza psicotropa più diffusa.