IL PROBLEMA DELLA DISUGUAGLIANZA

Il problema della disuguaglianza di genere è ancora oggi, nel 2017, un problema molto più significativo di quanto sia quotidianamente percepibile. L'idea che le donne e gli uomini non siano uguali si riferisce al trattamento o alla percezione ineguale degli individui in tutto, o in parte, a causa del loro genere. Questo problema nasce dalle differenze nei ruoli di genere costruiti socialmente e da distinzioni, empiricamente fondate o socialmente costruite, strumentalizzate ai fini del controllo e della repressione delle libertà individuali delle donne. I sistemi di genere sono spesso dicotomici e gerarchici, queste tipologie di sistemi binari di genere possono riflettere le ineguaglianze che si manifestano in numerose dimensioni della vita quotidiana. La disuguaglianza di genere rimane un ostacolo importante allo sviluppo umano. Le ragazze e le donne hanno fatto grandi passi dal 1990, ma non hanno ancora guadagnato una completa equità. Troppo spesso le donne e le ragazze sono discriminate in materia di salute, istruzione, rappresentanza politica e mercato del lavoro, con conseguenze negative per lo sviluppo delle loro capacità e della loro libertà di scelta.

Mappa indici di occupezione e diritti delle donne

In questa mappa interattiva sono presentati i dati dello United Nations Development Programm aggiornati all'anno 2015, riguardanti l'indice di disuguaglianza di genere (Gender Inequality Index) e la forza lavoro femminile (Female Force Labour) in 159 paesi.

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Le donne e l'Agricoltura nel Mondo

dal 95 ad oggi

Prendendo in considerazione il settore primario, quello dell'agricoltura, appare evidente dal grafico come sia nelle zone con un GII superiore in cui si registrano le percentuali di occupazione più elevate. Si veda ad esmepio i casi dell' India e del Bangladesh che all'anno 2010 risultano possedere un GII rispettivamente del 56% e 59%, fra i più elevanti al mondo, e vedono più del 60% delle donne in età lavorativa impegnata in mansioni di agricoltura. Agli antipodi paesi come il Belgio e l'Olanda, rispettivamente GII 9% e 5%, abbiano una percentuale di donne in agricoltura intorno all'1%.

Le donne e l'Industria nel Mondo

dal 95 ad oggi

Passando al settore secondario, l'industria, possiamo notare dal grafico dei valori mediamente più equilibrati in relazione al GII come dimostrato dai casi di Danimarca e Turchia nell'anno 2010, diametralmente opposte per GII ma con la stessa percentuale di donne impiegate nell'Industria, circa il 13%. Nonostante ciò i valori minimi di partecipazione al settore sono comunque registrati nella coda del GII, come nel caso dell'Egitto, con una percentuale inferiore al 5% per l'anno 2005. Interessante la disposizione dei valori massimi spesso situati nell'area media del GII occupata da paesi del cosidetto secondo mondo quali Bulgaria, Romania, Rep.Ceca, Thailandia, in cui sono ancora in atto i residui di un tardo periodo di industrializzazione.

Le donne e i Servizi nel Mondo

dal 95 ad oggi

Il settore terziario dei Servizi e di gran lunga il settore che vede il più alto impiego di forza lavoro femminile in quasi la totalità dei paesi nel mondo, nonostante sia comunque presente una curva discendente direttamente proporzionale a quella ascendente del GII, questa differenza rimane comunque meno significativa dei precedenti due settori. I picchi di occupazione in positivo sono comunque registrati nei paesi in cima alla classifica GII quali, Svezia con un tasso dell'86% già nell'anno 1995, e quelli minimi nella coda del GII come il Pakistan con percentuali inferiori al 15%.

Donne e Politica

Quali governi, e quali classi politche possono attuare delle riforme mirate ad appianare le disuguaglianze fra sessi, se non governi essi stessi eterogenei e non discriminatori?

Nel seguente grafico prendiamo in esame dunque la presenza di seggi parlamentari presieduti da Donne. Possiamo vedere che 20 anni fa, in pieni anni 90 solo 4 nazioni nel mondo avevano una percentuale significativa di donne al governo, non a caso le quattro con un GII inferiore. A distanza di 5 anni il numero quasi si raddoppia rimanendo tuttavia un fenomeno limitato al mondo Occidentale. E dal 2005 in poi che si verifica un sempre più significativo aumento anche in peasi meno sviluppati, sino ad arrivare al 2015 con 36 paesi nel mondo con più del 30% di donne ad occupare seggi in parlamento, valore comunque basso se si tiene conto che i paesi in esame sono 159.


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