Bad habItaly







COSA INTENDIAMO CON AFCA?


intendiamo il dato relativo ai decessi avvenuti nel 2014 dovuti ad abuso di Alcol, Fumo e Cattiva Alimentazione (ci siamo presi la licenza di inventare un acronimo tale da essere comprensibile e immediato per il lettore). Le malattie oggetto in esame e che compongono il dato statistico sono: Tumore alla cavità orale, alla faringe e alle labbra, Tumore all'esofago, tumore alla prostata, ai reni e alla vescica, Malattie endocrine nutrizionali e metaboliche, infarto e disfunzioni del sistema respiratorio, cirrosi fibrosi ed epatiche cronica.
Mediamente in Italia sono stati 12.700.000 i decessi attestabili ad AFCA. Questo equivale a dire che poco meno di 1 italiano su 6 muore perché beve o fuma troppo o perché mangia male. La regione più colpita è il Friuli Venezia Giulia, mentre quella più "sana" sono le Marche. Scorrendo nella pagina troverete tutte le classifiche regione per regione. A livello nazionale il dato medio è del 20,9%.




Le 5 regioni più colpite da AFCA




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CATTIVA ALIMENTAZIONE


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"La Dieta mediterranea coinvolge una serie di abilità, conoscenze, rituali, simboli e tradizioni concernenti le coltivazioni, i raccolti agricoli, la pesca, l'allevamento degli animali, la conservazione, la lavorazione, la cottura e particolarmente la condivisione e il consumo degli alimenti" Questa è la motivazione data dall'Unesco sull'introduzione della dieta Mediterranea alla "Lista dei patrimoni culturali immateriali dell'Umanità". Grandissimo riconoscimento che ci riempie di gioia, ma cosa succede se questa dieta viene abusata? La risposta sta nel 45,4% degli individui con problemi di peso, e con un numero di morti relativi alle malattie conseguenti pari a 21.699.412. Le regioni più grandi del Sud Italia sono quelle più colpite: Sicilia, Calabria, Campania e Puglia. Mentre dalla parte opposta della penisola si trovano quelle che stanno meglio cioè Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Lombardia.




ALCOL


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Non saremo i più grandi bevitori mondiali e a dire il vero nemmeno a livello europeo c'è molta competizione con i nostri vicini. Ma sicuramente non siamo astemi. Anzi. Negli ultimi anni in Italia c'è stata una controtendenza delle abitudini: non più il bicchiere di vino durante i pasti, piuttosto un drink fuori casa, durante l'aperitivo ancora meglio. È infatti il 31% della popolazione che beve alcol fuori dai pasti, spesso nei locali o in discoteca. Senza contare il numero di incidenti stradali, l'abuso di alcol provoca da solo nella nostra penisola poco più di 5 milioni di morti l'anno per malattie legate ad esso. Numeri su cui sarebbe meglio non brindare più di troppo, ma al contrario cercare di fare qualcosa dato che negli ultimi decenni l'età media del consumatore abituale di alcol è scesa ai 16 anni.




FUMO


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Se ne sono dette di tutti i colori sul fumo, si sono cercate tutte le contromisure del caso, dal rendere i pacchetti meno invitanti, alla stampa di messaggi relativi alla pericolosità della sostanza, fino ad arrivare a mettere foto esplicite di quello che succede agli organi di un fumatore accanito o di quello che il fumare comporta sotto ogni sua forma, sia essa l'impotenza o il danneggiare gli altri. E cosa hanno recepito gli italiani di tutto questo? Praticamente nulla. Tutti sappiamo che il fumo fa male. Tutti però continuiamo a fumare. Quasi il 20% degli italiani lo fa quotidianamente pur sapendo dei rischi, e di questi il 55,8% muore. In più i dati rilevano che stanno aumentando i fumatori in Italia, andando a far parte di quella cerchia di popolazione conscia dei pericoli per la propria salute, ma che al tempo stesso se ne infischia.

Conclusioni


In conclusione al progetto Bad habItaly possiamo sicuramente affermare che è necessaria una campagna di sensibilizzazione mirata a far percepire agli italiani i numerosi rischi derivanti dalle cattive abitudini della nostra dieta, oltre a quelli legati ad alcol e fumo. Soprattutto far conoscere i numeri che garantirebbero un maggior impatto rispetto a pubblicità progresso o a slogan creati dal Governo. Per far sì che una maggiore sensibilizzazione sia percepita e assimilata crediamo che sia necessario agire fin da subito nelle scuole, partendo da quelle primarie per introdurre i bambini al problema e continuando con percorsi sempre più specifici con il salire di grado. Questo permetterebbe i ragazzi adolescenti, più propensi a lasciarsi tentare da vizi come fumo e alcol, ad avere una coscienza critica riguardo le loro azioni in grado di poter scernere quali siano i comportamenti migliori da adottare per poter condurre una vita più sana. A questo suggeriamo anche di introdurre sempre nelle scuole e sempre da quelle primarie, percorsi di educazione all'importanza di fare sport o attività fisiche di qualsiasi livello e disciplina in qualsiasi momento della vita sia del ragazzo che dell'adulto.