La Violenza degli Uomini

La violenza contro le donne non è un'emergenza, non è un'escalation.
Ma un fenomeno sociale trasversale ad ogni ceto e classe:
un problema che riguarda gli uomini.

Intro


Si parla di violenza contro le donne, ma non di violenza compiuta dagli uomini. Si parla di violenza di genere, come se il genere sessuale coinvolto fosse uno soltanto, quello femminile. Si parla di emergenza, si parla di escalation. Ma non si tratta di un fenomeno nuovo, né di un fenomeno che colpisce una sola fascia della popolazione. Si tratta di una questione sociale, trasversale ad ogni ceto e classe. Un'analisi della violenza contro le donne a partire dagli autori di queste violenze: gli uomini.

Femminicidi


Storico

Perché parliamo di violenza come una questione di genere? Non si tratta di una questione che riguarda tutta l'umanità indistamente? Certo, non ci sono dubbi che la violenza veda autrici anche le donne, così come anche gli uomini possano risultare vittime di violenza. Eppure i dati Istat affermano che l'analisi della violenza nella nostra società, non possa prescindere dall'analisi del rapporto tra uomini e donne.

Partner o ex Sconosciuto Totale

Fonte: Istat

Quel che stupisce di più nella ricostruzione storica delle vittime di omicidio, infatti, è che ad essere assassinate dal proprio marito, fidanzato o ex, siano per lo più le donne. Non ha senso parlare di emergenza, né di escalation. Il numero delle donne che sono state uccise, dal 2002 ad oggi non è affatto aumentato. Forse è calato leggermente negli ultimi anni, ma è comunque rimasto stabile. Ma neanche questa è una buona notizia.

Chi uccide

Fonte: Casa delle Donne

Violenze


La violenza sulle donne nel 2014

Partner o ex Non partner Totale

Il valore di ogni regione corrisponde a quante, ogni cento donne, hanno subito violenza nell'arco del 2014. Come è possibile verificare da queste statistiche, elaborate e pubblicate da Istat, non vi è una particolare differenza tra l'Italia Meridionale e quella Settentrionale, né in base all'autore della violenza, né in relazione alla totalità del fenomeno.

Fonte: Istat

Eventi scatenanti

Tra gli eventi scatenanti all'origine della violenza compiuta dal partner della vittima, tornano, come per i femminicidi, "le liti per futili motivi", causa del maltrattamento in quasi un terzo dei casi. Una donna su tre, invece, è vittima di violenza a causa di gelosia. Soprende il dato sulla lucidità dell'autore: solo nel 3,2% dei casi chi maltratta una donna è sotto l'effetto di alcool o droghe o soffre di problemi mentali.

Fonte: Istat

Chi è Vittima

Tra i dati forniti dall'Istat, vi sono anche le abitudini delle donne che sono state vittima di violenze nel corso della propria vita. Anche qui, in molti casi le vittime del proprio partner non differenziano con le donne vittima di altri uomini: entrambi i gruppi lavorano a tempo pieno sia in casa che fuori casa. Escono spesso la sera e frequentano teatri, cinema e assistono a concerti. A differenziare i due gruppi è invece, oltre all'attività fisica, l'impegno nell'associazionismo e in politica. Anche le donne più impegnate a livello sociale, e magari più consapevoli di altre, possono essere vittima di violenza.

Partner Non Partner

Fonte: Istat

Violenza e...

Più la popolazione è istruita e maggiore è il numero delle violenze. Questo sembra suggerire il modello qui proposto. Si tratta un grafico che vuole paragonare la violenza subita dalle donne ad altre caratteristiche demografiche della popolazione regionale. Ogni punto infatti corrisponde a una regione italiana, la cui collocazione dipende dai due valori, uno, quello delle violenze, l'altro assunto via via dall'istruzione, ovvero la percentuale di popolazione che possiede almeno il diploma di scuola superiore, l'occupazione, la percezione della violenza come di un crimine subito e, infine, la percentuale di donne che hanno denunciato il fatto.

Fonte: Istat

Non possiamo parlare di causalità, ma solo di correlazione: nel nostro caso, il valore R2 ("erre quadro") in legenda è superiore allo 0,5, mostrando così la significatività statistica di questa relazione, che non si ritrova nelle altre classificazioni proposte. La relazione tra l'istruzione della popolazione e la violenza subita dalle donne, quindi, malgrado la scarsa quantità dei dati, dovrebbe non essere frutto del caso.
Ma perché una popolazione istruita dovrebbe essere più violenta? Un'interpretazione possibile può riguardare semplicemente la percezione della violenza subita: una popolazione (anche femminile) maggiormente istruita riconosce una violenza come un evento fuori dalla normalità. Un evento che, come anticipato, non riguarda solo le fasce sociali più basse.

Giustizia


riconoscere

Partner o ex No Partner

Il valore di ogni regione corrisponde a quante, ogni cento donne, percepiscano la violenza come reato e in quante abbiano sporto denuncia nel 2014. Come è possibile evincere dalla mappa, elaborata grazie alle statistiche pubblicate da Istat, la violenza compiuta da partner o ex partner è percepita quasi una volta sue due come reato in Liguria, Sardegna e Calabria. In Lazio, Molise e Sicilia non raggiunge invece il 30%. La violenza compiuta da uno sconosciuto è percepita come reato il 49,4% solo in Sardegna. La Sardegna, la Liguria e l'Emilia-Romagna sono le regioni che hanno più denunciato le violenze subite dai partner superando la soglia del 18,7%. La Toscana è invece la regione che ha più denunciato violenze subite da sconosciuti col 12,5% delle volte. In entrambi i casi è sorprendente notare che le percentuali delle violenze subite da sconosciuti siano molto più basse rispetto alle violenze subite dai partner in quasi tutte le regioni.

Fonte: Istat

Operato delle forze dell'ordine

Per quanto riguarda l'operato delle forze dell'ordine in seguito alla denuncia della vittima, Istat ha voluto distinguere, per le violenze commesse dal compagno, tra l'ultimo episodio di violenza denunciato e le denunce precedenti. Solo dopo casi precedenti già segnalati, infatti, la percentuale delle denunce prese in carico dalle forze dell'ordine sale al 71%. Alla prima denuncia in un terzo dei casi le forze dell'ordine non agiscono affatto.

Casi di imputazione

Una netta differenza è visibile tra i casi di violenza compiuti da partner e da non partner nella fase di rinvio a giudizio. L'imputazione per il partner della vittima, da Nord a Sud dello Stivale, scatta al massimo nel 4% dei casi.

Casi di condanna

Di recente la Corte D'Appello di Messina ha condannato i magistrati che lasciarono libero un uomo denunciato dalla moglie 12 volte fino a quando, nel 2007, non l'ha uccisa. Spesso, a scoraggiare la denuncia, è anche la consapevolezza che non sempre la giustizia possa offrire un aiuto alle vittime di violenza. Se da un lato meno di una violenza su cento perpetrata da non-partner rimane impunita, dall'altro nel 39,1% il partner della vittima non subisce condanna.

Fonte: Istat

Donne in Europa


Dalla mappa elaborata grazie alle statistiche dell'OCSE si evince che le nazioni con più violenze subite sono la Lettonia, la Danimarca, il Regno Unito, la Norvegia e la Svezia che superano il 27%, gli stati che registrano la maggiore assunzione di alcool sono il Belgio l'Irlanda, la Francia, l'Austria, Repubblica Ceca e l'Estonia: come già visto nei grafici sulle violenze in Italia, l'alcool assunto non è strettamente connesso alla violenza. Possiamo inoltre notare che negli stati dove le donne ricoprono una posizione lavorativa affermata ci siano più violenze: anche in riferimento ai grafici visti sopra, possiamo ancora ritenere che la percezione della violenza subita come reato da denunciare aumenti con il benessere generale della popolazione, in particolare quella femminile.

Fonte: Ocse Development, Ocse Health, Commissione Europea, Ocse Law

Conclusioni


Come visto l'Italia non è tra i paesi in cui si denunciano più violenze contro le donne. La suddivisione tra i maltrattamenti compiuti dai partner, rispetto ai non partner in Italia potrebbe essere illuminante anche per la questione europea. In molti casi le violenze registrate sono maggiori nei paesi in cui le donne ricoprono ruoli dirigenziali e in cui in generale hanno un tasso di occupazione più alto. Sono proprio le donne che siedono nei tavoli manageriali, secondo l'Agenzia dell'Unione Europea per i Diritti Fondamentali, le più soggette ad abusi e allo stesso tempo le più consapevoli. In Italia dunque la strada è ancora lunga, ma la consapevolezza sta crescendo anche negli uomini, con la nascita per i primi centri antiviolenza per i maltrattanti. Uomini, che, come visto, appartengono a tutte le classi sociali.