Come anticipato in precedenza, nel grafico sottostante vengono messe in evidenza le spese e le entrate delle sette maggiori nazioni fornitrici all'interno del mercato globale delle tecnologie militari, prendendo in considerazione vendite e acquisti di ognuna di esse a partire dal 1950.
Il fatto di trovare gli Stati Uniti al primo posto, non ci stupisce: come possiamo vedere dall'istogramma, le ingenti spese vengono tranquillamente coperte dalle entrate del colosso statunitense che riesce a guadagnare 591,659.m$. Al secondo posto troviamo il Regno Unito, le cui vendite superano di ben quattro volte gli acquisti, con un'entrata netta di 104,976.m$. La Russia non è comunque da meno: nonostante la sua giovane età (divenuta Federazione Russa nel 1992), la vediamo comparire al terzo posto, con un guadagno di 115,861.m$. La Francia, invece, si classifica al quarto posto, ottendendo un guadagno di 96,479.m$ dal business militare. Al quinto posto troviamo la Germania, una delle due nazioni presenti in questa classifica, che troveremo anche nella top seven dei maggiori compratori. Nonostante il primato in entrambe riesce ad avere un utile di 24,078.m$. La Cina è la seconda nazione presente anche nella classifica dei maggiori compratori, ma, a differenza della Germania, predilige la spesa per quanto concerne il settore militare. L'effetto di questa politica la vede andare in rosso di 26,389.m$. Al settimo e ultimo posto troviamo l'Italia, l'unica delle sette nazioni che mostra un effettivo equilibrio di mercato, con entrate ed uscite simili che gli permettono comunque di registrare un guadagno netto di 2,165.m$.